VIDEO | Nell'ultima puntata della trasmissione di Antonella Grippo anche Mammoliti (Pd) che ha annunciato battaglia per rideterminare le indennità dei consiglieri regionali e de Magistris che si prepara al debutto su scala nazionale del suo movimento
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Usa la metafora del Titanic, ma quello di Francesco De Gregori, Antonella Grippo, per introdurre il tema delle elezioni amministrative appena trascorse. La melodia però non serve ad addolcire la pillola amara per il centrodestra reduce da una sostanziale debacle.
Ospiti in studio Giuseppe Graziano per l’Udc e Raffaele Mammoliti per il Partito democratico, che in un’altra epoca, sempre a Perfidia si lasciò andare ad un ballo sinuoso sulle note del Tuca Tuca di Raffaella Carrà.
Sul monitor scorrono i risultati delle grandi città, e poi, in coda il dato registrato a Cosenza con la vittoria di Franz Caruso, unico sindaco socialista in Italia.
Per Mammoliti le ragioni del successo del centrosinistra sono da ritrovare tanto nella deriva populista del centrodestra quanto dalla presa di coscienza dell’elettorato che quindi ha sostanzialmente bocciato il centrodestra.
Per la Grippo, Graziano ha resuscitato l’Udc e da lui, vorrebbe un’analisi del voto popolare. Per lui la gente è andata alla ricerca della sicurezza, e quindi dei moderati: «credo che i populismi non sono stati beneficiati dagli elettori. Il centrodestra deve chiedersi se rincorrere candidati civici è l’idea giusta o deve far fronte a queste elezioni con volti che hanno già un corso politico. Se guardiamo ai partiti, è vero che vince ma quella del Pd non è una crescita in termini percentuali. La Lega perde come i 5 stelle, Fratelli d’Italia non va molto in alto, e Forza Italia migliora di poco, ma il centrodestra ha la forza nazionale più consistente al di là di una coalizione che a livello nazionale non ha mostrato la solita compattezza».
De Magistris: «La Bruni non sarà opposizione a Occhiuto»
Sollecitato su un’analisi schietta sulla sua performance alle regionali, l’ex sindaco di Napoli mostra che il momento dello sconforto è passato, esaltando il dato del Polo civico che si è attestato al 16,5%. Poi ammette: «Se avessimo fatto meno liste e più forti avremmo quattro consiglieri, se mi fossi candidato sarei l’opposizione, visto che la Bruni non sarà opposizione ad Occhiuto, in Consiglio regionale. Non so se sono errori. La nostra è stata un’esperienza originale e positiva, ma in Calabria in alcune zone il voto è controllato».
Poi, de Magistris scopre le carte e le ambizioni politiche: «Il 30 ottobre faremo una grande manifestazione a Cosenza, dove siamo andati forte. Vogliamo sentire i nostri elettori e ripartire da lì per creare una grande costituente che ci porterà in primavera a creare un soggetto nuovo che metta insieme l’esperienza napoletana e quella calabrese. L’impronta avrà una forte caratterizzazione meridionale e ci batteremo contro l’autonomia differenziata in maniera forte».
A favore della Bruni si schiera Mammoliti che reputa una scelta coerente quella della candidata sconfitta non organica al Pd, condividendo con Graziano l’opinione che se si fosse iscritta al Pd avrebbe dato ai democrat maggiore forza e peso in Consiglio.
Graziano: «Credo che la spunterà Spirlì»
Il discorso scivola sull’ormai eterno nodo della vicepresidenza della giunta. Resisterà o meno il ticket Occhiuto – Spirlì? Graziano ha una sua opinione: «Credo che alla fine sarà Spirlì il vicepresidente, in virtù di quell’accordo nazionale. Io faccio parte di una coalizione e quello che fa la coalizione per me va bene».
Ma Graziano alza l’asticella quando la Grippo chiede cosa si aspetta l’Udc: «Abbiamo espresso dei seggi in Consiglio e ci aspettiamo di fare parte dell’esecutivo regionale». Ma di più l’esponente dello scudocrociato offre se stesso per le «innegabili competenze» che può vantare, perché «dare un contributo in Consiglio è importante, ma è ancora più importante darlo in termini di gestione, ed io sono pronto a farlo».
Mammoliti: «Proporrò equiparazione indennità a quella del sindaco del capoluogo»
Quando la Grippo introduce lo scandalo vitalizi che in Calabria ha fatto scalpore, Mammoliti non riesce a darsi una spiegazione del perché il consigliere regionale calabrese abbia una indennità superiore a quella del pari ruolo emiliano romagnolo. Da qui parte una sua precisa battaglia: «Mi farò promotore di una proposta di legge che miri ad equiparare l’indennità del consigliere regionale a quella del sindaco capoluogo».
Graziano non fa una piega, e seraficamente annuncia che se il ragionamento portato avanti da Mammoliti rispetto al confronto tra le indennità percepite in Calabria e in Emilia Romagna è fondato, sarà pronto a firmare la proposta del consigliere del Pd. Anche se l’aspetto peculiare è rappresentato dal rimborso più che dall’indennità e lo sa Graziano, come ovviamente Mammoliti che lo sottolinea con forza.