La notizia che Lucio Presta si è ritirato dalla competizione elettorale mi coglie di sorpresa e mi condiziona sul piano umano perché riconducibile a ragioni private e familiari e non a ragioni politiche.
Non ho mai nutrito nei suoi confronti astio o rancore e questo mi ha consentito di esprimergli privatamente la mia vicinanza.
Il suo ritiro dall'agone elettorale, però, pone un problema politico, drammatizzato dai tempi tecnici molto ristretti, che bisogna affrontare con responsabilità e, soprattutto, con lucida serenità.
Bisogna subito accantonare tutto ciò che, da una parte e dall'altra, ha diviso il centrosinistra e ritrovare le ragioni di una sintesi politica che rilanci l'unità in un progetto politico comune.
Nessuno deve essere chiamato a fare passi indietro o a scusarsi per scelte superate dalle circostanze intervenute.
C'è una valutazione politica da fare circa le forze e le candidature che restano in campo e decidere da che parte stare.
Sarebbe un grave errore sottovalutare una prova elettorale che si presenta difficile e complessa per ragioni che si avrà modo di approfondire una volta fatte le scelte che necessitano.
Bisogna dire chiaramente chi è l'avversario da battere ed essere strategicamente conseguenti e credibili.
La politica ha e deve avere una sua dignità che dipende dalla trasparenza e dalla coerenza dei comportamenti degli attori decisionali.
Per parte mia, nell'esprimere pubblicamente a Lucio Presta sentimenti di amicizia e di stima nella reciproca appartenenza alla comunità cosentina che a lui sta tanto a cuore, resto a disposizione per fare quanto è ritenuto necessario per riportare il centrosinistra alla guida della città e restituirle prestigio, immagine, ruolo direzionale e protagonismo in campo nazionale.