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Fa discutere a Cosenza l’accordo stretto tra i consiglieri di Palazzo dei Bruzi Francesco Spadafora, Pasquale Sconosciuto, Francesco Cito, Giovanni Cipparrone e Marco Ambrogio insieme all’assessore ai quartieri Francesco De Cicco. La formazione, ribattezzata delle sei stelle, facendo un po' il verso al movimento grillino, non ha dato vita ad un autonomo gruppo consiliare ma l’alleanza trasversale si è già manifestata in occasione dell’ultimo consiglio comunale, quello per intenderci, relativo all’approvazione del bilancio e scosso dall’annuncio delle dimissioni di Luciano Vigna.
Periferie al centro nell'interesse dei cittadini
L’obiettivo del nutrito schieramento è quello di orientare e sostenere le scelte dell’amministrazione verso una maggiore attenzione ai quartieri popolari. Lo slogan, le periferie al centro, è il punto focale di un programma condiviso dai soggetti aderenti, eletti su fronti diversi con idee e appartenenze politiche diverse, eppure accomunati da questo unico obiettivo. A far discutere è soprattutto la posizione di Marco Ambrogio. Il consigliere del Pd ha votato contro il bilancio nell’ultima assise, coerentemente con la propria collocazione all’opposizione. Ma da tempo l’esponente della corrente di Michele Emiliano si è discostato dalle più aspre posizioni dei colleghi di altri gruppi di minoranza che hanno invece scelto di disertare l’aula.
Lo sguardo proteso verso i prossimi appuntamenti elettorali
Giovanni Cipparrone invece, eletto in una delle liste a sostegno del candidato sindaco Enzo Paolini, ha votato a favore del bilancio confermando il proprio gradimento verso l'attuale amministrazione. Sullo sfondo ci sono i prossimi appuntamenti elettorali. Le sei stelle intercettano in città un consenso importante in grado di fare la differenza in una eventuale partita regioanale. Ma soprattutto questo gruppo guarda con interesse al dopo Mario Occhiuto, ammesso che questi riesca nell'impresa di arrivare alla guida della regione. Marco Ambrogio non ha mai nascosto le proprie ambizioni di candidarsi alla carica di primo cittadino del capoluogo bruzio. Ha maturato esperienza tra i banchi dell’assise comunale e del consiglio provinciale, ricopre ruoli nell’Anci e potrebbe coagulare intorno al suo nome diverse forze politiche e civiche. Anche se questo dovesse significare per lui, il definitivo distacco da un Pd con il quale comunque da tempo non ha più feeling.
Salvatore Bruno