«Caro Presidente, ho appreso dalla stampa che la Regione vorrebbe aprire un contenzioso con la Società “Infrastrutture Lombardi S.p.a.”, in riferimento all’attività di consulenza svolta nell’ambito della redazione del progetto preliminare dei tre ospedali calabresi (Sibari, Vibo, Gioia Tauro - Palmi). I tre progetti sono stati redatti dalla Struttura Tecnica regionale. Successivamente, le ditte partecipanti alla procedura di gara hanno prodotto i progetti definitivi. Dunque, senza alcuno spirito polemico, vorrei porle alcuni quesiti». Queste le prime parole di Antonio Gentile, riguardo i progetti dei tre ospedali.

I quesiti di Antonio Gentile

«Il primo quesito è questo: “Infrastrutture Lombarde S.p.a.” ha mai scelto i siti o li ha scelti la Struttura Tecnica regionale? Appare strano, infatti, che a contestare i progetti preliminari delle strutture ospedaliere non siano le ditte aggiudicatarie delle concessioni ma la stessa Regione Calabria, che, a suo tempo, aveva redatto i medesimi progetti. Pertanto, il sempre annunciato, e mai realizzato, avvio dei lavori non può, a mio giudizio, essere addebitato a soggetti terzi ma all’incapacità delle Strutture regionali che hanno seguito l’iter procedurale. È naturale che, qualora la Giunta regionale persistesse in tale contraddittorio atteggiamento, potrebbe anche verificarsi che le ditte aggiudicatarie della concessione, non in grado fino ad oggi di avviare i lavori, potrebbero scaricare le loro inadempienze ed avviare a loro volta, un’azione risarcitoria nei confronti della Regione Calabria».

 

 

 

«Mi domando poi: qual è il cronoprogramma dei lavori successivi alla fase di cantierizzazione delle aree? Quali sono i tempi di inizio e fine dei lavori considerati i notevoli ritardi finora accumulati? Di quali garanzie si doterà la Regione per il rispetto del cronoprogramma? Ci si rende conto-chiede Gentile- dei disservizi conseguenti alla chiusura di alcuni ospedali, sia in termini di prestazioni sanitarie (accentuata migrazione di utenza), sia di risorse economiche conseguenti alla chiusura di alcuni ospedali in attesa delle costruzioni delle nuove strutture? Queste opere, già appaltate,- continua Gentile- hanno valore complessivo di circa 500 milioni di euro, cui si dovrà aggiungere quello delle concessioni per 30 anni, che probabilmente avrà un valore simile a quello dell’appalto. Dunque, dopo sei anni, dall’aggiudicazione delle gare si ritorna al punto di partenza».

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Inoltre aggiunge «La Calabria può permettersi il lusso di perdere questi cospicui finanziamenti? Peraltro, su questi importi i cittadini calabresi stanno già pagando i relativi mutui. Mi rendo conto, per onestà intellettuale, che le responsabilità vanno ricercate nella trasparenza degli atti approvati e del relativo supporto tecnico. Non sarebbe sbagliato, quindi, qualora ve ne fossero le condizioni e la necessità, costituire una Commissione regionale d’inchiesta ad hoc, al fine di accertare le responsabilità di tutte le Strutture, Commissario ad acta compreso. Eviteremo così di navigare a vista e riusciremo a dare risposte definitive alle pressanti domande che provengono dai territori interessati. I calabresi, dopo lunghi anni di attesa, hanno bisogno di certezze e di verità. Su questo terreno, ognuno per la propria parte, dovrà fare chiarezza, per rendere le Istituzioni credibili ed affidabili».