«La realizzazione del nuovo ospedale della Piana rappresenta una priorità, non solo per quel territorio, ma per tutta l'area metropolitana di Reggio. I ritardi che stanno caratterizzando il percorso per la sua realizzazione sono inaccettabili e meritano una risoluta presa di posizione da parte della massima assemblea rappresentativa dei calabresi». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Raffaele Sainato, di Forza Italia.

«Oggi, nel corso della riunione della commissione consiliare Sanità - prosegue Sainato - abbiamo appreso che ancora è in fase di perfezionamento il progetto definitivo. Lo stallo è evidente e gli undici anni di commissariamento del sistema sanitario calabrese, anche sul fronte della costruzione dei nuovi ospedali, anziché portare benefici hanno causato ulteriori ostacoli e rallentamenti».

«Come più volte evidenziato, però – aggiunge il consigliere –, non possiamo rifugiarci nella sterile protesta e continuare a giocare di rimessa. Dobbiamo assumerci, a tutti i livelli istituzionali e sociali, la responsabilità di cambiare lo stato delle cose, avviando una rinnovata fase propositiva e di rilancio, specie in un ambito così delicato, quale è quello della salute dei cittadini. Per tale ragione, in occasione del mio intervento nel corso dei lavori della commissione, ho proposto una riunione di tutti i consiglieri regionali del territorio metropolitano nel luogo scelto per la costruzione del nuovo ospedale della Piana».

«Un appuntamento aperto, condiviso, corresponsabile - sostiene ancora Sainato - con la presenza del presidente della commissione consiliare Sanità, di tutte le rappresentanze politiche del territorio, con i responsabili regionali del progetto, con i sindaci, il mondo dell'associazionismo, i tecnici, tutti i cittadini. In quella sede chi ne ha la responsabilità diretta e principale dovrà rendere pubblico l'effettivo stato dell'arte e assumere degli impegni precisi, con una tempistica chiara e definita. Come cittadini calabresi dobbiamo riappropriarci del futuro della nostra terra e dobbiamo farlo subito».