Ha suscitato un vespaio l’intervista rilasciata al nostro network dal neo eletto Rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone, nella parte in cui l’accademico dice la sua sulla opportunità di allocare il nuovo ospedale dell’area urbana di Cosenza nell’ateneo di Arcavacata. Il docente di informatica, a domanda specifica, ha ipotizzato la possibilità di realizzare il nosocomio nel campus. L’idea, però, non entusiasma la politica catanzarese.

Duplicato inutile e dannoso

Nel congratularsi con il nuovo Rettore, Wanda Ferro mette subito in chiaro la sua posizione, ribadendo che l’istituzione di una facoltà di medicina all’Unical «darebbe vita ad una inutile e dannosa duplicazione, che andrebbe nella direzione opposta a quella auspicata di offrire una formazione d’eccellenza ai futuri medici calabresi. Anziché potenziare la Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia - risorsa dell’intera Calabria e non del solo capoluogo, e alla quale continuano ad essere sottratte scuole di specializzazione anche per questioni legate ai numeri di prestazioni erogate, si pensa a frammentare le poche risorse disponibili. Se dovesse realizzarsi tale ipotesi, il risultato sarà quello di avere due facoltà di medicina deboli, poco attrattive, che rischiano di essere spazzate via in un sistema della formazione sempre più competitivo. Mi chiedo, inoltre – aggiunge la deputata - quale senso abbia pensare di realizzare due facoltà di medicina a soli cento chilometri di distanza, quando poi i giovani medici e i ricercatori saranno comunque chiamati a girare il mondo per fare esperienza, perfezionare la propria formazione, costruire i propri percorsi professionali. Ci troviamo ancora di fronte ad una politica miope – conclude la parlamentare - che per ragioni di campanile e di consenso spicciolo è pronta a sacrificare qualunque criterio di efficienza amministrativa o di semplice buon senso».

Seconda facoltà non ha ragione di esistere

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo: «Rivolgo anch’io i migliori auguri di buon lavoro al nuovo rettore dell’Università della Calabria – scrive in una nota l’inquilino di Palazzo De Nobili - Ma allo stesso tempo non posso tacere su ciò che starebbe avvenendo all’interno di una parte del panorama politico cosentino, nel quale da anni si ripetono, e mi riferisco in particolare al centrosinistra, i tentativi, anche pubblici, di costituire una nuova facoltà di medicina all’Unical. È utile ricordare - afferma ancora Abramo - che creare un doppione di quanto già esiste a Catanzaro, sarebbe assolutamente controproducente per la Calabria: non è una questione di campanile, si tratta invece di buon senso e di una visione di insieme che non può prescindere dalle peculiarità accademiche di ciascun territorio. Catanzaro, infatti, è punto di riferimento per l’area medica e giuridica in Calabria come Cosenza-Rende lo sono per quelle di ingegneria e umanistica e Reggio per quella di architettura. Non capisco, pertanto - continua- perché il centrosinistra del cosentino, partendo dall’idea lanciata dal governatore Oliverio quando era ancora presidente della Provincia, si ostini a cercare di aprire una breccia che avrebbe l’unico scopo di indebolire il sistema sanitario calabrese, pensando agli interessi di un singolo territorio quando andrebbe fatto un discorso più generale, comune e condiviso». Per la verità bisogna dire che il presidente Mario Oliverio ha individuato nell’area di Vaglio Lise, nei pressi della stazione ferroviaria di Cosenza, e non nel campus di Arcavacata, il sito in cui costruire il nosocomio mentre il sindaco Mario Occhiuto, insiste per mantenere l’edificio sanitario alle porte del centro storico, tra l’attuale Annunziata ed il polo sanitario del Mariano Santo. In tal senso il consiglio comunale di Palazzo dei Bruzi ha votato anche un documento.

La posizione di Forza Italia

Anche il vicecoordinatore provinciale di Catanzaro di Forza Italia Francesco De Sarro, si allinea alla posizione contraria espressa da Ferro e Abramo: «La possibile istituzione della Facoltà di Medicina all’Unical non determinerebbe un miglioramento dell’offerta formativa calabrese ma un depauperamento ed una dispersione delle risorse. Dal momento che già da diverso tempo – sottolinea De Sarro - è presente in Calabria la Facoltà di Medicina all’Università Magna Graecia, che si è tra l’altro contraddistinta in tutta Italia per risultati eccellenti conseguiti nel settore della ricerca, la volontà di istituirne un’altra sul territorio regionale avrebbe come unico effetto quello di frammentare e indebolire il sistema formativo calabrese. Non bisogna dimenticare che sei scuole di specializzazione dell’Università Magna Graecia, con decisione alquanto discutibile, non hanno ricevuto l’accreditamento ministeriale a causa delle prestazioni erogate. Quanto accaduto è indicativo dell’esigenza prioritaria di rafforzare il ruolo e la funzione delle università calabresi senza, però, creare divisioni tra le stesse».

C’è anche chi è a favore

Raccoglie invece l’involontario assist di Leone, il Movimento Noi, con Eleonora Cafiero, già candidata a sindaco di Rende. L’ospedale universitario ad Arcavacata era tra i capisaldi del suo programma amministrativo.