La testimonianza: «Con le nostre imprese rischiamo tutti i giorni. Ci aspettiamo un ulteriore rialzo. E in queste condizioni a pagare saranno i consumatori finali»
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Vincenzo Rossi
Improvvisamente il mondo sembra entrato in un’epoca di grandi sconvolgimenti. Questo non è un buon momento per i mercati. E tanta la preoccupazione per gli imprenditori calabresi. Ne parliamo con uno di loro, Vincenzo Rossi, giovane imprenditore del Tirreno cosentino che esporta caffè in 38 paesi del mondo.
«No, questo non è un bel momento. Troppe tensioni e tutte insieme non aiutano. I due fronti di guerra, Ucraina e Medio Oriente, creano forti instabilità che si ripercuotono sia su mercati finanziari e sia sul trasporto merci con ritardi ed aggravi dei costi».
Dazi e controdazi, alla fine tutti i paesi avranno da perdere. Le borse americane e quelle europee sono già entrate in forti fibrillazioni
«Questo è vero. Ma in realtà, per quel che ci riguarda nello specifico, nel settore di alcuni prodotti agroalimentari è già da da oltre un anno che ci sono stati degli aumenti importanti. Un paio di esempi su tutti il valore del cacao che ha triplicato il suo valore in borsa o quello del caffè che è salito del 250%»
Cosa esporta l’Italia verso gli USA?
«Direi tante eccellenze soprattutto nel settore dell’agroalimentare».
E la Calabria?
«Direi stessa cosa. Anzi la Calabria negli ultimi anni, a mio avviso, ha fatto un notevole salto in avanti nella qualità dei suoi prodotti. Penso ai vini, alle conserve ed a tante altre produzioni. Tutto ciò grazie ad un miglioramento delle tecnologie produttive e alle innovazioni di processo».
Un’azienda giovane e sana come la sua, cosa rischia?
«Noi che facciamo impresa rischiamo tutti i giorni. In questi momenti di più. Serve essere oculati e fare piccoli passi, non ci possiamo permettere errori non ci sono più i margini di prima. Nemmeno per aziende come la nostra che crescono ogni anno a doppia cifra».
Lei in quali paesi esporta?
«Tanti. Sono più di 38 ed in parte sono la nostra fortuna. Esportiamo non solo in Paesi considerati tradizionali come Germania, Francia Belgio o Nord America. Tocchiamo anche nazioni particolari come Iran, Libia e Turchia».
Il prezzo del caffè ha già subito aumenti negli ultimi due anni. Rischia ancora?
«lo dicevo prima in meno di due anni il prezzo di borsa delle robuste è aumentato del 250% e quello delle arabiche del 200%. Tendenzialmente nel breve ci si aspetta un ulteriore rialzo. In queste condizioni a pagare saranno i consumatori finali. Un caffè al bar toccherà presto i 2 euro».
Com’è stato per lei il 2024? Cosa prevede per il 2025?
«Il 2024 è stato un anno di crescita. Abbiamo un +41% sul 2023. Purtroppo si sono ridotte di molto le marginalità. Il 2025 sarà un anno in cui cresceremo ancora. Speriamo solo in marginalità migliori».