Disco verde, con astensione delle opposizioni, del Consiglio regionale al Rendiconto di esercizio di Palazzo Campanella relativo al 2021. La proposta di legge illustrata da Salvatore Cirillo, segretario questore dell’ufficio di presidenza.

Il Conto consuntivo di Palazzo Campanella, chiuso con un avanzo di amministrazione di oltre 52 milioni di euro, in base al regolamento vigente, ha ricevuto il disco verde dalla Commissione speciale di vigilanza. E il parere positivo del Collegio dei Revisori dei conti - presieduto da Grazia Zeppa e composto da Luigi Mazzulla e Rocco Nicita - che in considerazione dell’avanzo disponibile invita l’Ente a valutare l’opportunità di recuperare integralmente il disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui operato nel lontano 2015 ed oggi attestatosi a circa un milione e mezzo.

Nel dettaglio, le diverse voci di entrata e di spesa che compongono il bilancio, sono state accertate in 66.846.177,68 milioni di euro. Predisposto il Piano di riqualificazione della spesa, previsto dal Decreto “Salva Roma” con la realizzazione di un certo risparmio certificato dal Collegio dei Revisori dei conti, che confluisce nell’avanzo di amministrazione per l’anno 2021 che risulta pari a 52.747.316,88 milioni di euro.

L’avanzo di amministrazione è così suddiviso: 12.4 milioni di avanzo “vincolato”, 7.8 “accantonato”, 12.2 milioni destinato agli investimenti, e 20 milioni di avanzo libero.

Nel Piano di riqualificazione della spesa il risparmio complessivo ottenuto sfiora i 3 milioni euro ma buona è anche la performance nel capitolo Pagamenti, con il Consiglio che nel 2021 ha effettuato solo il 14.7% dei pagamenti oltre il termine di scadenza previsto dalla norma vigente.

Pochi interventi per un provvedimento che ha correttamente seguito l’iter previsto. Pasqualina Straface (FI), ha parlato di «rendiconto oculato e accorto», mentre Amalia Bruni a nome di gruppo misto, Pd e 5stelle ha annunciato: «Ci sentiamo rassicurati dal parere del Collegio dei revisori, per questo ci asterremo».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Lo Schiavo (demA) che annuncia una «astensione tecnica, perchè si intravedono segnali verso un maggiore risparmio, sobrietà ed equilibrio, e politica perché è ancora presto per esprimere un giudizio sull’impronta vera di questa amministrazione sui conti del Consiglio regionale».