Il giuramento è fissato per questa mattina alle 10 al Quirinale, poi alle 10.30 a Palazzo Chigi, la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente, Mario Draghi, e il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Al termine della cerimonia, alle 12.00, si terrà la prima riunione del Consiglio dei ministri e l'esecutivo sarà pienamente operativo.

Come ampiamente previsto nessun calabrese farà parte del governo. Un pezzo di Calabria però in fondo c’è. C’è il ministro alle Riforme, Elisabetta Casellati, che è nata a Rovigo, ma ha origini calabresi. Poi c’è Eugenia Roccella, eletta per Fratelli d’Italia al proporzionale in Calabria, ma nessuno l’ha mai vista da queste parti. A lei è toccato uno di quei ministeri che la Meloni ha voluto tingere di sovranismo: Famiglia, Natalità e Pari Opportunità. D’altronde come la pensi il neo Ministro sul tema è abbastanza chiaro dalla sua biografia. Nel 2007 è stata portavoce insieme con Savino Pezzotta del Family Day, la manifestazione di sostegno alla famiglia formata da un uomo e una donna organizzata per il 12 maggio dall’associazionismo cattolico.

Il nodo sovranismo

Proprio la Roccella, per la sua biografia e per nuovo nome del Dicastero, è la cartina al tornasole di un serio nodo politico ovvero quanto sovranismo ci sarà nell’azione politica del Governo e che effetti produrrà in questo delicato momento internazionale. La Meloni si è dichiarata atlantista e su questo non ci sono dubbi, il problema maggiore è che tipo di Europa ha in testa. I neo Ministeri del Made in Italy e della Sovranità alimentare portano a pensare che vi sia una pulsione verso il protezionismo, una certa idea che cedere pezzetti di sovranità alle istituzioni europee sia non un ombrello per proteggere i cittadini ma un attentato alla Nazione. Anche il neo ministero del Mare sarà interessante vedere come sarà interpretato: per elaborare nuove strategie per lo sviluppo economico di una nazione circondata dall’acqua o per discutere di blocco navale, chiusura dei porti e respingimenti? Meloni e Salvini su questo hanno chiesto il voto agli italiani e hanno tutto il diritto di percorrere questa strada.

ECCO TUTTI I MINISTRI DEL GOVERNO MELONI

Ruolo marginale per Forza Italia

Letta così, però, si capisce il perché Forza Italia, che di certo non considera ad esempio il protezionismo una carta economica vincente, è emarginata. La composizione dell’esecutivo è lampante. La parte del leone la fa Fratelli d’Italia con 9 ministri, poi ci sono la Lega e Forza Italia con 5 ministri a testa ed infine la componente tecnica, sempre 5 (le donne in tutto sono 7, compresa la Meloni, altro record di questo Governo). Ma parafrasando Enrico Cuccia i ministeri non si contano, si pesano. Sotto questo profilo a Forza Italia sono andate le briciole rispetto alla Lega. Gli Azzurri avranno gli Esteri, con un Tajani sempre più tentato dalla fronda e poi Ambiente, Pubblica amministrazione, Miur e Riforme. Alla Lega invece Infrastrutture, Economia, Affari regionali, Istruzione e Merito, Disabilità. La sproporzione è evidente.

Strada in salita per la Calabria

Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, si è immediatamente congratulato con la premier Giorgia Meloni. «Buon lavoro alla neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri di Forza Italia, e a tutto il nuovo governo di centrodestra Sono tanti i dossier della Calabria - ha aggiunto Occhiuto - che da presidente della Regione vorrò portare avanti assieme al nuovo esecutivo: sanità, infrastrutture, lavoro, energia, giovani, turismo. Ora bisogna correre veloce. Per il bene del Paese e del nostro territorio».

Occhiuto però sa che la strada è in salita. È stato accolto il suo auspicio ed è nato il ministero del Sud, affidato a Nello Musumeci, ma è anche vero che è sparito il Ministero della Coesione ed è apparso quello delle Autonomie. In questo quadro il rischio è che la fiche dell’ottimo risultato raggiunto da Forza Italia in Calabria, doppiato il dato nazionale, rischia di essere vanificata dalla situazione interna del partito e dagli equilibri politici della coalizione. Ma siamo certi che il presidente Occhiuto farà di tutto per evitare che la Calabria venga penalizzata dalla linea politica del nuovo Governo.