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In una torrida giornata di luglio lo abbiamo trovato nel suo ufficio presso la Presidenza, uno dei pochi per la verità, gli uffici quasi deserti, l'atmosfera quasi surreale. Momento difficile per l'astronave, Presidente dimissionario, staff sospesi, incertezza sui nuovi assetti. Alessandro Nicolò sul punto è netto: "siamo in dissenso con la decisione del Presidente Scalzo di rassegnare le dimissioni, lo abbiamo affermato in conferenza dei capigruppo, lo ribadiremo nel consiglio regionale". Quindi respingerete le dimissioni? ribatto, ma Nicolò mi blocca e afferma: "no la correggo, noi non le abbiamo mai chieste"-ha proseguito con fermezza- e se mi permette c'è differenza". Il ragionamento di Nicolò non lascia molto spazio all'interpretazione. "Dopo l'elezione, il Presidente, e' il garante di tutta l'assemblea, -ha proseguito Nicolò- comprendiamo lo stato d'animo di Scalzo, ma abbiamo motivo di credere che le sue dimissioni siano più il prodotto del riassetto di equilibri interni piuttosto che, una decisione di salvaguardia dell'assemblea consiliare" -e aggiunge- "se il ragionamento dovesse essere legato alla vicenda dell'inchiesta di rimborsopoli, ci domandiamo e domandiamo al PD, come mai, questo ragionamento, o meglio questo principio non sia emerso al momento della elezione di Scalzo a Presidente, considerato che, già aveva qualche altro problema di natura giudiziaria?" Nicolò motiva la posizione del suo gruppo anche per la visione garantista della sua parte politica e pur ribadendo rispetto per la libera determinazione di Scalzo, afferma che, Forza Italia, non poteva non sottolineare le contraddizioni politiche alla base di questa drastica scelta. "Non è tollerabile la linea dei due pesi e delle due misure -ha proseguito Nicolò- a Salerno il PD sceglie di confermare un Presidente condannato in primo grado e in Calabria invece decide di travolgere un Presidente che, innanzitutto, dovrebbe rispondere al Consiglio e non alle logiche e agli equilibri partitici, un atteggiamento questo, determinato a nostro avviso da un PD ormai in stato confusionale". Diversa per Nicolò la decisione delle dimissioni dei componenti della Giunta Regionale, "Gli assessori hanno un incarico fiduciario da parte del Presidente della Giunta Regionale, il Presidente del Consiglio risponde solo alla massima assise istituzionale della Calabria" -ha concluso Il capogruppo di FI-. Fin qui la posizione di Alessandro Nicolò sulla questione Scalzo, abbiamo approfondito poi, altri temi della politica calabrese che potranno essere ascoltati nell'intervista integrale de L'Inviato speciale che andrà in onda domani 21 luglio 2015 alle ore 20.45 su La C canale 19 del digitale terrestre.