Sullo sfondo la nascente società regionale che dovrà occuparsi di gestione delle acque e di gestione di rifiuti. Il nome che dice da solo già tutto: Multiutility acqua e rifiuti. Il voto favorevole in consiglio regionale anche dell’opposizione targata PD.  

La netta opposizione del sindaco sospeso della città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il quale ha definito «offensiva» la legge regionale sul riordino del sistema dei rifiuti. Secondo Falcomatà, «ora che l’area metropolitana ha attrezzato il territorio con gli impianti chiudendo il circuito dei rifiuti sul territorio, la regione prova con un colpo di mano a ricentralizzare tutto». E, tuttavia la scelta del governatore Occhiuto ha incontrato il sostegno del sindacato.

Il segretario regionale della Uil infatti ha dichiarato: «Dare vita ad un piano industriale serio per la gestione e soprattutto ponga la giusta attenzione alla salvaguardia occupazionale e alla valorizzazione delle risorse professionali». Biondo tra l’altro proprio dal salotto televisivo di Pubblica Piazza ha invitato i sindaci ad essere realistici perché la necessità di un nuovo strumento di gestione delle acque e della gestione dei rifiuti è stato determinato dalla incapacità gestionale dei Sindaci.

Una tale conclusione non è affatto condivisa dal presidente dell’Anci Calabria nonché sindaco di Rende, Marcello Manna, il quale ai microfoni di Pubblica Piazza su LaC Tv ha evidenziato un diverso punto di vista. Manna, nell’intervista che qui alleghiamo integralmente, infatti ha sostenuto che il sistema idrico proviene da anni di gestione frammentata e da commissariamenti fallimentari: «Chiedere miracoli ai sindaci dopo che per 20 anni non si è fatto nulla è davvero singolare». 

Il varo della società multiutility lascia aperti molteplici interrogativi, secondo il primo cittadino del comune del Campagnano. Per non parlare di tutta la partita legata alla gestione dei rifiuti. Secondo il presidente dell’Anci Calabria, la legge regionale potrebbe contenere profili di incostituzionalità. Il presidente della Giunta regionale avrebbe dovuto agire con maggiore spirito di condivisione con il territorio.