VIDEO | Si inasprisce il duello a distanza a colpi di post tra il sindaco di Cosenza e il senatore del Movimento 5 Stelle e si combatte sul terreno dei social network. Alla minaccia di querela da parte di Occhiuto, il parlamentare cosentino non si scompone. E contrattacca con un videomessaggio.
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Era prevedibile che la replica all’intenzione espressa dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di presentare querela nei confronti del senatore del Movimento 5 stelle Nicola Morra, sarebbe arrivata a stretto giro.
E proprio ieri pomeriggio, il parlamentare cosentino, ha pubblicato un videomessaggio sul profilo Facebook e sulla pagina del Movimento, per commentare la notizia. «Ho appreso di estato querelato dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto», dichiara Morra, e spiega l’antefatto.
Il sindaco di Cosenza, anche lui via Facebook, avrebbe sapere contestato al senatore pentastellato affermazioni gravemente lesive della sua immagine, rilasciate in un altro videomessaggio pubblicato sullo stesso social network. Nel post, Morra fa riferimento a un “equivoco”, legato a una parola che il primo cittadino di Cosenza avrebbe omesso nel suo messaggio di risposta. Un “pare” in grado di cambiare il stravolgere il senso del discorso, che avrebbero scatenato l’ira di Occhiuto e generato la decisione di sporgere querela. Ma quello che può sembrare un passo indietro del parlamentare 5 stelle, si rivela in realtà un affondo.
Morra ribadisce che i membri del Movimento rinunciano all’immunità parlamentare e che lui non farà certo eccezione, ma risponderà – qualora ce ne sarà bisogno - nelle sedi preposte delle sue affermazioni.
Poi ripassa la palla ad Occhiuto, che in un suo post su Facebook avrebbe insinuato che un suo congiunto «sarebbe in società con soggetti in odore di mafia». In quanto sindaco, e quindi pubblico ufficiale, afferma Morra, il sindaco Occhiuto avrebbe avuto il dovere di segnalare alle autorità competenti un fatto di tale gravità, lasciando intendere che, visto che non c’è stata alcuna denuncia, forse la sua affermazione non è stata altro che una boutade.
Morra conclude indicando Mario Occhiuto come sindaco “prescritto” e ribadisce che è un fatto provato che a Cosenza abbiano lavorato in opere pubbliche aziende che in seguito hanno attirato l’attenzione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro o sono state addirittura destinatarie di interdittive antimafia.
Il senatore pentastellato chiude rilanciando al sindaco di Cosenza il guanto di sfida: «Non ci sono problemi, io son qua, lo aspetto quando vuole. E ne vedremo delle belle».