«La manifestazione di martedì 5 giugno è un appuntamento importante per tutta la provincia di Cosenza e non solo. Sarò in piazza a fianco della Cgil e dei cittadini a difesa del diritto alla salute». È quanto ha annunciato il consigliere regionale Carlo Guccione aderendo alla mobilitazione provinciale indetta dalla Cgil che si terrà a Cosenza il 5 giugno.

 

Situazione ormai insostenibile

«La situazione della sanità calabrese è ormai insostenibile. Bisogna dire basta a questa conflittualità inutile e dannosa che ormai è in atto da tempo tra l’ufficio del commissario ad acta alla sanità e il presidente della Regione Mario Oliverio. Siamo ostaggio – ha scritto Carlo Guccione in una lettera indirizzata al segretario generale della Cgil Cosenza, Umberto Calabrone - di un conflitto istituzionale dai contorni poco chiari che continua ad avere ricadute negative sulla salute della nostra regione. Bisogna creare le condizioni necessarie per poter uscire dal Piano di rientro e dal commissariamento. Due bilanci consecutivi in pareggio e l’innalzamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) a quota 160: questo è l’obiettivo da raggiungere per restituire alla Calabria e ai calabresi la possibilità di essere protagonisti del destino della salute della nostra regione».

 

Un freno alla politica degli sprechi

«Le inefficienze, le clientele, le mancate risorse hanno contribuito ad aggravare, giorno dopo giorno, la situazione. Abbiamo dovuto aspettare oltre due anni di tempo per vedere approvato il Piano attuativo dell’assistenza territoriale dell’Asp di Cosenza. Per non parlare poi della politica degli sprechi. Ci sono voluti anni di battaglie – come denunciai nel 2014 nel dossier sul cimitero delle opere incompiute - per recuperare un patrimonio immobiliare: ventuno strutture calabresi costate 14 milioni di euro, alcune addirittura arredate ma poi abbandonate al degrado più totale e mai entrate in esercizio. Oggi, dopo anni di incuria, la gran parte di quei centri sanitari sono stati riqualificati e restituiti ai cittadini. Bisogna cambiare rotta e credo che la manifestazione sul diritto alla salute promossa dalla Cgil possa rappresentare il punto di inizio di una nuova pagina della sanità calabrese».