Sono decine i sindaci calabresi nel Gateway ferroviario del Medcenter Container Terminal al porto di Gioia Tauro per l'arrivo della premier Giorgia Meloni. Proprio nel cuore economico della Calabria viene firmato oggi l’Accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 tra il governo nazionale e la Regione. L’incontro era inizialmente previsto per le ore 10:30 ma è slittato di oltre due ore.

Per la Calabria l’Accordo sui fondi europei prevede l’assegnazione di risorse per oltre due miliardi di euro. A sottoscrivere il patto, oltre al presidente del Consiglio e al governatore Roberto Occhiuto, anche il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Non solo il Fondo di sviluppo e coesione: gli argomenti trattati nell'incontro tra Meloni e il governatore calabrese potrebbero essere anche tanti altri, a partire dal Ponte sullo Stretto e le infrastrutture.

Ore 14 - La firma dell'accordo

Giorgia Meloni e Roberto Occhiuto firmano l'accordo che porta alla Calabria fondi per 2.563.063.355,70 euro. Di tale ammontare: 633.053.691,97 euro sono stati già programmati dalla Regione con la delibera 79 Cipess e con interventi a favore della prevenzione in materia idrogeologica; e 142.788.549,00 euro verranno utilizzati per il cofinanziamento del PR Calabria 21-27. Le ulteriori opere programmate saranno finanziate con 1.787.221.114,73 euro.

Ore 13.43 - Meloni: «Il governo punta sul porto di Gioia Tauro: può essere l’hub per gli interessi in Africa»

«A chi mi accusa di dividere l’Italia – spiega Meloni rispondendo alle accuse di Elly Schlein in un’intervista a Repubblica – dico che l’Italia è stata divisa da chi pensava che c’erano cittadini di serie A e di serie B: questa non è la mia lettura. La sfida è consentire alle regioni del Sud di dimostrare quello che valgono mettendole banalmente nelle condizioni di parità con le altre regioni e lo si può fare attraverso le infrastrutture. Lo diceva bene il presidente Occhiuto: ci sono gioielli qui che senza infrastrutture non vanno da nessuna parte». 

Meloni sottolinea che il Porto di Gioia Tauro è una «piattaforma sul Mediterraneo che è il punto di contatto fra le due grandi rotte commerciali: l’Indopacifico e l’Adriatico. Il nono porto per traffico merci in Europa è l’obiettivo massimo a cui possiamo ambire? No ci sono merci che arrivano dall’Est del mondo e decidono di arrivare a Rotterdam perché non abbiamo le infrastrutture. Se non lavoriamo su quello che accade appena dietro il porto non raggiungiamo le nostre finalità»

C’è un’altra grande infrastruttura che, per la premier, non è mai stata valorizzata, «ovvero gli 8mila km di costa dell’Italia». Meloni pensa a intensificare «il rapporto con l’Africa che viene raccontata come un Continente povero ma in realtà possiede il 60% delle risorse minerarie strategiche. Mentre qualcuno la depreda noi siamo quelli che ne pagano le conseguenze fra instabilità e flussi migratori». 

«La scelta che abbiamo fatto – Meloni si riferisce al Piano Mattei per l’Africa –, ovviamente con l’obiettivo di attrarre altre risorse, significa essere pionieri in alcune scelte strategiche e poi tirarsi dietro gli altri. Tutte le grandi strategie che stiamo elaborando passano da qui. Se in Africa investiamo nella produzione di rinnovabili. Il Mezzogiorno porta di transito dell’energia assume un ruolo strategico». 

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Ore 13.38 - «Figuratevi se una persona come me può pensare di dividere l’Italia»

Ultimo tema affrontato dalla Meloni è stato quello dell'autonomia differenziata. «Figuratevi – dice – se una persona come me può immaginare di dividere l’Italia. Allora su questo voglio dire due cose. La prima: il presupposto per la realizzazione è l’individuazione dei Lep, significa che per la prima volta in Italia qualcuno stabilirà quali servizi vanno garantiti in ogni regione d’Italia. La seconda: l’autonomia non funziona nel senso di togliere a una regione per dare a un’altra. Dove abbiamo un’amministrazione regionale virtuosa – evidenzia la premier – lo Stato decide di devolvere competenze. Il tema non è il rapporto fra regioni, ma fra la Regioni e lo Stato. Quindi nessuna divaricazione fra Nord e Sud ma fra chi lavora bene e chi no. Se un territorio lavora bene ho interesse a rafforzare quei territori. Il mio obiettivo è rafforzare le vocazioni di regioni come la Calabria».

Ore 13,30 - Stoccata di Meloni a De Luca: tutti i governatori collaborativi tranne uno...

Meloni riserva una stoccata al governatore della Campania Vincenzo De Luca, oggi impegnato in una manifestazione contro l’Autonomia differenziata a Roma: «Devo ringraziare i presidenti di regione» sul lavoro sui fondi di coesione: «tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c'è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno che non è molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più». 

Ore 13.15 - La premier: «Fondi di coesione vitali per colmare il divario Nord-Sud. Ma non venivano spesi»

La premier commenta, poi, le frasi di Occhiuto: «Ne condivido ogni parola perché condivido lo spirito dell’intervento. I fondi di coesione sono quelli principali per colmare i grandi divari che esistono non solo fra Nord e Sud ma anche all’interno delle stesse aree del Paese. Arrivati al Governo ci siamo resi conto che queste risorse importanti in molti casi non si spendevano nella loro totalità».  

«Avremmo potuto andare avanti così – continua Meloni – ma non penso che una Nazione come la nostra possa sprecare risorse. Fitto ha avviato un confronto con i governatori per monitorare lo stato della spesa della vecchia programmazione e avviare la nuova. Dall’esito di questo confronto è nato il Decreto Sud che istituisce gli Accordi di coesione che hanno alcune particolarità». Meloni spiega che si tratta di «progetti proposti dalla Regione e condivisi dal Governo. Non perché vogliamo limitare l’autonomia dei territori ma perché queste risorse vanno inserite all’interno di una strategia di sviluppo complessiva. Abbiamo chiesto di inserire questi progetti in una strategia generale».

«Le opere non realizzate – spiega la premier – si possono definanziare per mettere le risorse su altri progetti e infine applicare i poteri sostitutivi in caso di lungaggini burocratiche. Questo lavoro lo dobbiamo mettere in rapporto con il Pnrr. Ci sono più forme di finanziamento e abbiamo scoperto che spesso queste fonti si sovrapponevano. Per questo ho dato allo stesso Ministro le deleghe su Pnrr e Fondi, per essere certi che le risorse fossero spalmate nel migliore dei modi».

Ore 13.05 - Meloni ricorda gli operai morti a Firenze nel cantiere Esselunga

Giorgia Meloni che apre il proprio intervento con il cordoglio per la morte dei tre operai a Firenze nel cantiere di un supermercato Esselunga: «Un'altra vicenda - ha detto - che lacera le nostre coscienze. Persone che escono per andare a lavorare e non tornano a casa è qualcosa di terribile. Dedicheremo tutta la nostra attenzione al problema». 

Parla Meloni: la diretta

Ore 13.01 - Il governatore: «La Calabria può diventare l’hub dell’Europa per gli investimenti in Africa»

Nella conferenza stampa seguita all’arrivo della premier, il governatore Occhiuto ha giudicato «lungimirante il governo sul piano Mattei», aprendo con i temi dell’immigrazione. «Sono orgoglioso – ha detto Occhiuto – di governare una regione che si è mostrata molto solidale con chi scappa dalla fame e dalla guerra. Il modo migliore è creare in quella parte del mondo occasioni di crescita economica. Se l’Europa al piano Mattei dovesse aggiungere altre risorse noi faremo della Calabria l'hub dell’Europa per gli investimenti in quelle economie che hanno tassi di crescita incredibili». Per il governatore «la Calabria potrebbe diventare come le regioni del Nord che sono decollate grazie alla vicinanza con la locomotiva tedesca. Per questo ho tenuto molto a organizzare qui la firma dell’accordo di coesione».

Ore 12.35 - Giorgia Meloni arrivata a Gioia Tauro

Giorgia Meloni è arrivata a Gioia Tauro. Ad accoglierla ci sono, oltre al presidente della Regione, anche il sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il prefetto di Reggio Clara Vaccaro, i primi cittadini di Gioia Tauro e San Ferdinando.

Ore 12.00 - Occhiuto: «La Calabria sarà all’altezza della sfida»

«Sui fondi europei la Calabria sarà all’altezza della sfida, perché ha già dimostrato in questi anni di essere in grado di recuperare i ritardi accumulati nelle stagioni precedenti». Roberto Occhiuto si mostra fiducioso a pochi minuti dalla firma dell’accordo sul Fondo sviluppo e coesione con Giorgia Meloni. «Quando mi sono insediato ho trovato due miliardi di fondi non spesi, risorse riferite ai vecchi programmi, e li abbiamo spesi tutti – spiega il governatore –. Questa circostanza dimostra che era necessario riformare il metodo di spesa del Fondo di sviluppo e coesione per evitare i soliti ritardi e la solita inefficacia della spesa. È una buona cosa che gli Accordi di coesione impongano un cronoprogramma per dare certezza della spesa della risorse».

Ponte, Occhiuto: «La Calabria investe 300 milioni e ottiene 3 miliardi e mezzo»

Riguardo alla quota di fondi europei dirottata sul Ponte sullo Stretto, 300 milioni, Occhiuto si dice «contento che a fronte di 300 milioni, il 2% dell’intero finanziamento del Ponte, la Calabria abbia avuto 3 miliardi e mezzo per la strada statale Jonica e circa un miliardo per rifare dei tratti di autostrada che negli anni passati furono inaugurati senza che fossero ultimati».

Occhiuto: «Un valore aggiunto poter dialogare con il ministro Fitto»

Occhiuto ricorda poi che «la Calabria è la prima regione del Sud per consistenza delle risorse: abbiamo 2,5 miliardi oggetto dell’Accordo di coesione. Sono molto contento – dice – del lavoro svolto con il ministro Fitto: è un valore aggiunto poter dialogare con un ministro che è stato presidente della Regione e conosce bene i meccanismi e anche le criticità legate alla spesa dei fondi comunitari».

Ore 11.30 - Arriva Occhiuto

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto è già arrivato a Gioia Tauro. Presente anche il senatore dem e segretario regionale del Partito democratico, Nicola Irto.