VIDEO | Il presidente della giunta regionale risponde agli appunti dell’opposizione sulla sanità. La replica a Bruni: «Mi hanno operato i medici di Catanzaro con il supporto di un esterno: è successo altre 23 volte». E sul Pnrr: «Speriamo di realizzare tutte le strutture, il problema sarà chi metterci…»
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È vero che la mobilità passiva, che supera i 300 milioni di euro, è cresciuta e i calabresi emigrano per curarsi, sono i riferimenti temporali utilizzati dall’opposizione e non funzionare. Perché l’aumento è del 5% rispetto al 2022 e ancora più alto rispetto agli anni precedenti «ma il nostro punto di riferimento è il 2019, anno pre Covid: in pandemia ovviamente non c’è stata mobilità». Roberto Occhiuto lo spiega nella sua replica agli interventi dell’opposizione nel corso del Consiglio regionale dedicato allo stato della sanità in Calabria. Poi approfondisce: «Abbiamo ridotto del 19% la mobilità passiva legata alle prestazioni di media complessità. È aumentata invece quella legata alla Cardiochirurgia, per questo abbiamo deciso di investire in questa specialità».
L’argomento dà la possibilità al presidente della giunta regionale di rispondere all’affondo di Amalia Bruni, consigliera del Pd che lo aveva rimproverato di essersi fatto operare alla valvola mitralica da un medico privato in un ospedale pubblico.
Occhiuto spiega di non aver ceduto «ai consigli di qualche amico del Nord che mi ha fatto anche degli esempi di persone che dicevano di essere stati male a Milano per farsi curare in Lombardia. Io mi sono operato in Calabria e non ho portato qui un medico privato: mi hanno operato quelli di Catanzaro, che già altre 23 volte tra il 2023 e il 2024 si sono fatti assistere da altri professionisti senza gravare di un euro sul sistema sanitario regionale. E per 13 volte questo è avvenuto per interventi sulla valvola mitralica: è una cosa normale, la consigliera Bruni lo sa e rientra nel perimetro della condivisione delle competenze. Poi sono contento che il medico presente fosse calabrese e il mio auspicio è che professionisti così capaci tornino stabilmente in Calabria».
Il governatore invita anche i consiglieri a «non rappresentare una situazione della sanità più grave di quella che è: anche la percezione può contribuire ad aumentare l’emigrazione sanitaria. Non dobbiamo generare un clima di sfiducia, qui ci sono bravissimi medici».
Altro passaggio per ridimensionare i ritardi sul Pnrr: «Non c’è alcun ritardo su digitalizzazione Lea e telemedicina, siamo confidenti di centrare obiettivo di Case e Ospedali di Comunità, poi dovremo capire chi metterci». Perché medici e infermieri certo non abbondano e i numeri degli imboscati negli uffici sono alti. Altro tema sollevato nel pomeriggio da Davide Tavernise del M5s che ha rimbrottato Occhiuto per non averlo supportato nella sua battaglia per far emergere il numero di chi sfugge al lavoro in corsia: «Tavernise mi ha chiesto “perché non fa un esposto?”. Ma che ne sa che io non l’ho fatto: magari in futuro, se ci saranno approfondimenti della magistratura su questo tema, potreste anche rendervi conto che non c’è stato comportamento omissivio. Anche sulla tragedia di Serafino Congi (il giovane di San Giovanni in Fiore morto durante il trasporto all’ospedale di Cosenza, ndr) mi dite che non ho avuto parole per la famiglia. Cosa ne sapete se ho incontrato moglie e figli? Queste sono cose che si fanno in silenzio».
In pubblico, invece, Occhiuto risponde anche alla considerazione sul ritardo nella spesa per le liste d’attesa. E spiega che «le risorse sono state erogate alle Asp e spesso sono state usate per tenere laboratori aperti. Il limite, in questo caso, è il deficit di capacità amministrativa, perché non sono state rendicontate».