Da professionista prestato alla politica a politico di professione il passo è stato breve. Prima di candidarsi alla carica di sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto non aveva maturato alcuna esperienza in campo istituzionale. Quella di primo cittadino a Palazzo dei Bruzi è stata la sua prima carica elettiva.

 

Architettura e comunicazione

Architetto, il prossimo 6 genaio compirà 56 anni, agli inizi degli anni novanta è entrato nel mondo dell'editoria, rilevando insieme al fratello ed attuale deputato Roberto Occhiuto, l'emittente televisiva locale Teleuropa 52, poi ribattezzata Teleuropa Network. Questa esperienza nel campo dell'informazione si amplierà poi nel duemila per un breve periodo con il controllo della testata cartacea Il Domani di Cosenza e Provincia. Contestualmente, sempre negli anni novanta, fonda la Secop, una società di servizi e costruzioni edili, assicurandosi un imponente appalto per la ristrutturazione dell'ospedale dell'Annunziata.

 

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Proiettati verso l'Oriente

Ma nel 1994 la Procura di Cosenza rileva alcune irregolarità nell'affidamento, procedendo all'arresto di Mario Occhiuto, poi scarcerato in applicazione del Decreto Biondi varato dall'allora Governo Berlusconi. Da quella vicenda giudiziaria, in ogni caso, Mario Occhiuto uscirà senza conseguenze.

 

Sotto il profilo professionale, ha ricoperto ruoli di spessore. È stato tra l'altro membro del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Ambientali presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, membro del Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici, e membro dell’Unità Tecnica Operativa per i Balcani, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la ricostruzione dei paesi dell’area balcanica.

 

Di rilievo le relazioni intraprese con la Cina, dove ha tra l'altro realizzato uno dei padiglioni dell'Expo di Shangai del 2010. Il suo volto è apparso su una delle copertine della prestigiosa rivista Class.

 

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Le recenti inchieste giudiziarie

Ma proprio le attività svolte in Oriente sono al centro di una nuova inchiesta giudiziaria. Mario Occhiuto infatti è indagato per associazione a delinquere transnazionale insieme all'ex Ministro per l'Ambiente Corrado Clini, anche lui rimando invischiato nel fascicolo aperto a roma dal pm Alberto Galanti.

 

Non è l'unico conto aperto con la magistratura. A breve il Tribunale di Cosenza dovrà decidere sul rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulle cosiddette creste sui rimborsi, in cui risulta coinvolto anche l'ex segretario particolare del sindaco Giuseppe Cirò, mentre prossimamente si aprirà il processo per la presunta bancarotta fraudolenta della Ofin, per la quale la sorella Annunziata Occhiuto ha già ricevuto una condanna con il rito abbreviato.

 

Il suo nome compare anche nell'inchiesta Passepartout della Procura di Catanzaro.

 

La fuga in avanti e la brusca frenata

La candidatura alla presidenza della Regione parte da lontano: Mario Occhiuto ci lavorava da tempo ed ha anche organizzato diverse convention e incontri sul territorio che hanno scandito il 2019. Una fuga in avanti che ha goduto, per un certo periodo, anche dell'appoggio del partito. La sua posizione si è però gradualmente indebolita sia in virtù del veto posto dalla Lega di Matteo Salvini, sia a causa della dichiarazione di dissesto da parte della magistratura contabile.

 

Il 20 dicembre scorso, infine, ad appena una settimana dalla presentazione delle liste, il centrodestra ha designato Jole Santelli quale candidata alla presidenza. L’ipotesi che Occhiuto si candidasse da solo, fuori dal suo schieramento e lasciando Forza Italia, ha resistito qualche giorno e poi è venuta meno, con il primo cittadino di Cosenza che ha ammesso la sconfitta in questo lungo ed estenuante braccio di ferro con il suo partito e gli alleati.

 

Il dissesto del Comune di Cosenza

Il crack finanziario, Cosenza mai si era trovata in questa condizione, rispecchia anche la vita personale di Occhiuto, alle prese con un buco da 28 milioni di euro per il quale il sindaco è chiesto la ristrutturazione in applicazione della Legge 3/2012 conosciuta anche come Legge salva suicidi che consente anche ai soggetti privati, di rinegoziare i debiti con i creditori.

 

Il dissesto delle casse comunali, come un effetto domino, ha messo a nudo una serie di criticità da tempo latenti nel palazzo municipale, e poi improvvisamente deflagrate. Sono così affiorate difficoltà nel pagamento degli stipendi ai dipendenti e problemi nel garantire i servizi essenziali, come le mense scolastiche ed il funzionamento degli asili nido.