Una posizione che aveva già espresso in un intervista al Corriere della Sera per un partito più moderno ed europeista, maggiormente attento ai diritti civili. Una strategia per non farsi soffocare nel ruolo gregario e impotente di un’alleanza radicale di destra
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«Faccio l’editore». Inizia così, quasi a mettere le mani avanti, la sua corposa intervista con Claudio Cerasa al Foglio di oggi Marina Berlusconi. Ma al di là delle parole la figlia del Cavaliere di politica parla, eccome.
Fra le parole sembra emergere infatti la linea di Forza Italia che passato il periodo di appannamento dovuto all’exploit della Lega di Salvini e di Fratelli d’Italia, adesso è pronta alla rivalsa. Il profilo politico del Capitano sembra in caduta libera e il gradimento del Governo nel Paese, secondo alcuni sondaggi, sembra essere calato. Il momento giusto,per gli Azzurri, quindi per riconquistare il grande elettorato di centro. Di certo l’idea non è nuova. Non a caso già mesi fa il fratello di Marina, Piersilvio, aveva parlato della necessità di un rilancio del partito «un conto è una Forza Italia di resistenza, un conto è una Forza Italia di sfida», aveva detto alle agenzie in occasione della presentazione del palinsesto Mediaset.
Marina si spinge oltre e sembra dettare la linea parlando di una formazione politica che deve essere necessariamente europeista, criticando implicitamente il tentativo della Meloni di aprire un dialogo privilegiato con Donald Trump. Ha parlato come aveva già fatto in un’altra intervista al Corriere della Sera di diritti civili, aggiungendo questa volta una posizione favorevole al fine vita. E poi ancora la fede incrollabile nel mercato e la diffidenza verso posizioni estremiste, sia di destra sia di sinistra. Una vera e propria agenda politica che potrebbe stravolgere il panorama politico nazionale, anche se sia lei sia Piersilvio negano con forza di volersi impegnare direttamente. Ma questo potrebbe valere fino ad un certo punto.
È un fatto che entrambi hanno la politica nel Dna, è un fatto che negli ultimi tempi la holding di famiglia è uscita da una situazione finanziaria complessa e si è rafforzata; è un fatto che entrambi potrebbero raccogliere l’eredità di papà Silvio senza avere i problemi che hanno inseguito il Cavaliere durante tutto il suo percorso politico. I fratelli Berlusconi infatti non hanno certo questioni giudiziarie da risolvere.
È ovvio che esiste la preoccupazione che una discesa in politica potrebbe creare qualche problema al gruppo industriale c’è. Ma è un problema che si può risolvere selezionando una nuova classe dirigente, così come fece il Cavaliere nel 1994 candidando direttamente i dirigenti della sua concessionaria di pubblicità, Publitalia.
Se così stanno le cose una nuova Forza Italia potrebbe sparigliare le carte della politica italiana e smarcarsi da alcune posizioni politiche imposte dagli alleati e mal digerite dall’elettorato azzurro. Una su tutte l’autonomia differenziata che rischia di creare più di un problema al Sud dove attualmente si concentra il maggior elettorato azzurro.
Insomma l’obiettivo è quello di non farsi soffocare nel ruolo gregario e impotente di un’alleanza radicale di destra. Solo che perseguire questo obiettivo potrebbe stravolgere tutti gli assetti politici attuali.