«Mi auguro che vi siate riposati abbastanza perché abbiamo tanto lavoro da fare e un'agenda estremamente impegnativa – dice Meloni ai suoi ministri nella prima riunione dopo la pausa estiva – Sarà un anno impegnativo che culminerà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7».

Il tema principale è la Manovra di fine anno e in vista della riunione di maggioranza del 4 settembre, il Cdm di oggi ha iniziato a valutare alcune misure.

Entro il 27 settembre andrà presentata in Parlamento la Nadef, «documento di riferimento per lo scenario macroeconomico che ci servirà per indirizzare il nostro lavoro. La premier condivide la richiesta di Giancarlo Giorgetti perché ogni Ministero «verifichi nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate. Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio».

Il Ministero dell'Economia entra in Tim

Il ministro dell'Economia precisa che dipenderà anche dall'andamento del negoziato a livello europeo sul nuovo Patto di stabilità. Non è esclusa la strada delle privatizzazioni, sollecitata da Forza Italia, ed è stato già approvato il decreto legge che autorizza il Ministero dell'Economia a entrare nella Netco, società in cui confluirà la rete fissa di Tim, al fianco del fondo Usa Kkr. «Il dpcm autorizzerà il Mef ad acquisire una quota di NetCo compresa tra il 15 e il 20 per cento, con un esborso massimo di 2,2 miliardi».

Tim è «uno dei grandi dossier industriali che questo Governo ha ereditato, che si trascina da decenni e che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare – dice Meloni - è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni, la direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro».

Parola d'ordine: prudenza

La Manovra finanziaria sarà all'insegna della prudenza, «seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese. Dobbiamo consolidare la direzione del taglio del cuneo fiscale, un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga».

Palazzo Chigi e Mef stanno esaminando le richieste dei vari ministeri che supererebbero i 40 miliardi, ben oltre i 30 miliardi, la cifra attorno a cui si aggirerebbero le risorse complessive.

«La congiuntura si sta facendo più difficile, a partire dal rallentamento dell'economia tedesca che si ripercuote in tutta la Ue e sul nostro tessuto industriale – ha continuato Meloni- Le risorse disponibili devono essere usate con la massima attenzione».

«Superbonus, truffa ai danni dello Stato» 

La premier parla anche dei bonus introdotti dal Governo Conte: «Secondo l'Agenzia dell'Entrate ci sono state più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere amico di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato».

Bonus ai lavoratori dello spettacolo

Approvato in Consiglio dei Ministri uno schema di decreto legislativo sulla revisione degli ammortizzatori e delle indennità per i lavoratori dello spettacolo. La copertura finanziaria prevista è di 100 milioni di euro per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni dal 2026. Il numero dei beneficiari del provvedimento sarà di circa 21mila lavoratori discontinui dello spettacolo.