Diventa sempre più rosa la pattuglia di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. In luogo di Fausto Orsomarso, eletto senatore alle scorse Politiche, è subentrata l’avvocato penalista Sabrina Mannarino, alla sua prima esperienza in assise.

Nata e cresciuta a Paola, la Mannarino poi ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore dove è entrata in contatto con il movimento cattolico di “Comunione e Liberazione”, fondato da don Luigi Giussani. Sono anni intensi delle prime esperienze politiche in senso lato, ma anche intensi sotto il profilo professionale. È in quel contesto, infatti, che la Mannarino incontra l'avvocato Enzo Lo Giudice, con cui inizia a collaborare.

Mannarino, partiamo proprio dall’esperienza con Lo Giudice cosa le ha lasciato?

«L’avvocato ancora oggi rappresenta una stella polare per molti professionisti del foro di Paola, come la  sottoscritta, e appena laureata mi ha dato modo di entrare nel vivo della professione, conducendomi fin da subito nei Tribunali e negli Istituti Penitenziari. Fra i molti processi svolti con Enzo Lo Giudice, ricordo quelli riguardanti Tangentopoli, in particolare l’azione difensiva svolta per l’onorevole Bettino Craxi, che ho seguito personalmente sin dalle bozze vergate a mano dall’avvocato e che costituisce per me un monumento di teoria generale e processuale. In questa circostanza l’uso politico della giustizia ha condizionato fortemente il contesto politico e sociale del Paese. Allo stato attuale, come avvocato e componente del direttivo della Camera Penale di Paola, intitolata (tra l’altro) all’avvocato Enzo Lo Giudice, da oltre un trentennio dedico il mio impegno alla tutela delle garanzie dell’imputato nel giusto processo (che deve svolgersi innanzi a un Giudice terzo ed imparziale); ai diritti del difensore; alla condizione dei detenuti negli Istituti Penitenziari italiani; alla riforma delle misure di prevenzione; tematiche che, pur non avendo ancora trovato uno sbocco risolutivo, ritengo che necessitino di non poca attenzione».

Cosa l’ha spinta a intraprendere quest’avventura politica tralasciando, inevitabilmente, la sua brillante carriera da avvocato?

«Le parole e l’esempio donatomi dalla mia amica Jole Santelli, che per me ha rappresentato una guida e l’opportunità di entrare nel mondo della politica. Lei mi ha sempre riconosciuta come una persona sensibile alle problematiche altrui e, nel mio piccolo infatti, ho cercato di sanare ingiustizie e comprendere la posizione di tutti, anche e soprattutto, degli “ultimi”. Nella mia attività d’avvocato, infatti, sono gli ultimi ad avere i ruoli da protagonisti, sono loro a cui offro la mia difesa e la mia competenza anche attraverso la difesa ammessa a gratuito patrocinio, e questo, per me, è fonte di orgoglio, un sentimento dettato dalla volontà di tutelare i meno abbienti e le persone in difficoltà, offrendo loro una difesa qualificata anche se a carico dello Stato. E la mia propensione, la mia vocazione, ha trovato la sua naturale espressione nell’ars politica, una politica che per me rappresenta impegno civico e civile, una dimensione che racchiude delle esigenze collettive alle quali rispondere con umiltà, competenza e perseveranza».

La politica, soprattutto in Calabria, non è una cena di gala. Lei come si trova in questi inediti panni di consigliere regionale?

«Da donna, avvocato e neo consigliere, non posso che essere fiera di rappresentare il partito di Fratelli d’Italia, un partito che intende riportare in auge l’identità degli italiani, un partito che mette i cittadini e l’Italia al primo posto perché insegue il benessere comune, perché vede la politica non solo come una professione che richiede competenza ed esperienza, ma anche come un “mestiere”, un’attività indispensabile al servizio della comunità. Per questo sono fiera di poter partecipare a questa missione, di dare il mio contributo nella ricerca di un futuro migliore per tutti, al fianco del partito Fratelli d’Italia, con i miei illustri colleghi del Consiglio Regionale della Calabria».

Sente, immagino, il peso della responsabilità per il suo nuovo ruolo. Cosa si sente di dire in prima battuta ai suoi elettori?

«Innanzitutto, svolgendo il mio lavoro da consigliere regionale con professionalità e determinazione; in secondo luogo, visto che me lo ha chiesto, colgo l’occasione per annunciare che il prossimo 13 gennaio ringrazierò i miei elettori con una conviviale pomeridiana che terrò a Cosenza. Ho scelto di organizzare quest’appuntamento nella città dei Bruzi poiché, essendo la provincia dell’Alto Tirreno, rappresenta un punto d’incontro tra i comuni che hanno appoggiato la mia candidatura. Infatti, non vedo l’ora di poter esprimere la mia gratitudine a coloro che mi hanno supportato e che mi consentiranno di portare avanti azioni e proposte volte a migliorare la vita dei cittadini calabresi».