«Da giorni assisto, pervaso da un forte senso di incredulità, al teatrino di una parte delle opposizioni al Comune di Vibo Valentia in merito alla presunta volontà di sfiduciare il sindaco Costa». È questo l’incipit della nota che il senatore Giuseppe Mangialavori ha rivolto alla città di Vibo Valentia, scossa, negli ultimi giorni da scossoni politici all’interno di Palazzo Luigi Razza.

 

«Si tratta – scrive Mangialavori -  di un modo di fare politica inadatto alle necessità di una città come Vibo che, oggi come non mai, avrebbe bisogno di una classe dirigente responsabile, matura, capace di andare al di là delle proprie beghe di cortile per affrontare con senso del dovere l'attuale – e drammatica – fase storica». 

 

E ancora dichiara: «Tutti gli indicatori economici e sociali ci dicono che Vibo è al fondo delle classifiche per qualità della vita, pil pro capite, occupazione (giovanile e non) e investimenti. Senza contare la pervasività delle organizzazioni criminali che, giorno dopo giorno, tentano di minare il tessuto democratico e di indebolire le istituzioni pubbliche». 

 

«Di fronte a questo contesto lunare, i cittadini si aspettano – anzi, pretendono – rappresentanti politici che sappiano riconoscere la dignità e l'onere del proprio ruolo. Purtroppo, lo spettacolo poco edificante offerto da una parte delle opposizioni va nella direzione contraria rispetto ai desideri dei vibonesi».

 

 

Evitare ad ogni costo il commissariamento

Mangialavori si impegna poi in prima persona per il bene della città che gli ha dato i natali: «Per quanto mi riguarda, insieme ai rappresentanti della mia area politica, sono stato coerente con l'impegno che avevo preso all'alba di questa consiliatura. Siamo consapevoli delle difficoltà del Comune, ma dall'inizio abbiamo deciso di appoggiare questa esperienza amministrativa e non ci siamo mai tirati indietro. Per me sarebbe stato molto facile abbandonare la barca in preda ai marosi nel tentativo di riacquistare una sorta di verginità politica. Invece, ho preferito restare, malgrado le tante difficoltà che si sono manifestate nel corso degli anni».

 

«La coerenza ha un suo prezzo, certo, ma siamo convinti che mandare a casa il sindaco per aprire le porte al commissariamento del Comune non sia la soluzione, tutt'altro: è sempre meglio essere guidati da un'amministrazione magari imperfetta, ma pur sempre scelta dai cittadini, che da tecnici ministeriali part-time, i quali affronterebbero le tante difficoltà di Vibo con i metodi freddi e ragionieristici della burocrazia. I tanti esempi avuti in Calabria ci dicono che il commissariamento non è mai una soluzione, ma parte del problema. Io amo Vibo e voglio dare a tutti coloro che provano questo mio stesso sentimento la possibilità di darsi da fare per il bene della città». 

«Di concerto con i tre assessori e con il gruppo consiliare che si riconoscono nella mia area politica, abbiamo quindi deciso di rimettere le deleghe nelle mani del sindaco Costa. Ringrazio pubblicamente gli assessori per il contributo che hanno dato in questi anni e per la decisione di fare un passo indietro».

 

La proposta politica di Mangialavori

«Rinunciamo, così, alle postazioni di potere, alle classiche “poltrone”, per favorire una nuova fase amministrativa. Il nostro è un vibrante appello alla Vibo migliore, quella che ha a cuore le sorti della città, quella che in questo periodo lamenta disservizi e inefficienze.»

«Visto l'inglorioso esito della mozione di sfiducia – che ha messo in luce la reale intenzione di non far terminare questa esperienza amministrativa –, da cittadino innamorato di Vibo chiedo a tutti le forze presenti nel consiglio comunale di contribuire, ognuno con le migliori risorse umane, al rilancio di questa stagione politica e di dimostrare, finalmente, il senso di responsabilità che tutti i cittadini invocano». 

Il mio appello è rivolto anche al sindaco Costa, a cui chiedo pubblicamente di introdurre un metodo di lavoro collegiale e aperto alle migliori energie della città». 

«Per chi ama Vibo – conclude - è arrivato il momento di farsi avanti».