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Nonostante la Curia abbia sospeso la messa in suffragio di Benito Mussolini , i “camerati reggini” si sono riuniti davanti al portone chiuso della chiesa di San Giorgio per protesta contro la decisione del vescovo. Forti le parole usate dai convenuti davanti al Sagrato della chiesa di San Giorgio: “Ha risposto agli ordini del Sindaco” dicono i volti noti della destra reggina, come Enzo Vacalebre, il senatore Renato Meduri, Oreste Romeo, Luigi Tuccio, Giuseppe Agliano. “ Il vescovo è politicizzato – continuano - questa messa se l’è venduta. Il Sindaco l’ha comprata con quei seicento mila euro che ogni anno dà alla Caritas”.
Alcuni dei volti presenti al raduno davanti la chiesa di San Giorgio, per la verità, hanno più il folklore della nostalgia fascista. Il senatore Renato Meduri, per esempio, è uno di questi. Di lui si potrebbe dire un “doroteo” orgogliosamente fascista. Quello che lascia un po’ più perplessi è la circostanza che nel gruppetto di reduci del ventennio erano presenti alcuni volti notoriamente vicini all’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. In quanto a coerenza fascista tuttavia Peppe Scopelliti ha lasciato molto a desiderare soprattutto quando, con una piroetta da far invidia a Mastella, passò dalla destra pura a quella impura dell’onorevole Alfano, orgogliosamente alleato dell’ex sindaco di Firenze, ora presidente del consiglio, Matteo Renzi. Ma è noto, questi non sono periodi di coerenza politica e ideale, e, mentre il compianto Massimo Troisi avrebbe ricominciato da tre, l’ex presidente della regione Calabria, molto probabilmente, ricomincia dal Duce e da Ciccio Franco. In Inghilterra avrebbero gridato “Dio salvi la Regina”, qui si potrebbe dire “la Madre Regina salvi la città”.