I fatidici dieci giorni previsti sono scaduti e la palla ripassa al Governo. La decisione rispetto alle nomine dei responsabili delle aziende del servizio sanitario regionale riprende la via per Roma.  Rimessa, infatti, al ministro Giulia Grillo la rosa dei nomi di coloro i quali saranno chiamati a guidare sette aziende del servizio sanitario regionale.

Tempo scaduto

Sono trascorsi i dieci giorni utili previsti dal cosiddetto “Decreto Calabria”, in base al quale il governatore calabrese Mario Oliverio – mai del tutto persuaso dal provvedimento, tanto da impugnarlo dinanzi alla Corte costituzionale avrebbe potuto avviare un confronto in merito con i commissari ad acta Cotticelli e Schael. Ad intesa mancata, la lista con i nomi dei papabili e la formalizzazione ufficiale delle nomine dovrà trovare collocazione nella capitale.

L’iter

Il provvedimento prevede che, in caso di mancato accordo, le nomine spettino – con decreto – al ministro della Salute, previa delibera del Consiglio dei ministri e su proposta del Commissario ad acta. La Grillo sarà quindi chiamata a sciogliere una serie di dubbi, primo fra tutti quello relativo alla nomina di Gianluigi Scaffidi per l’Asp di Vibo, la cui ipotesi di assegnazione aveva scatenato polemiche tanto da indurre il ministro Grillo a fare un passo indietro sul nome.