«Il commissariamento della sanità calabrese è il primo male da sconfiggere. Il commissario Scura ha detto che risponde soltanto a chi l'ha nominato, cioè alla terna del Pd Renzi, Lotti e Gelli. Il suo vice Urbani risponde, invece, soltanto al ministro Ncd Lorenzin. Né Scura né Urbani rispondono, quindi, ai calabresi, destinatari di una sanità sempre più depredata da tagli e irregolarità crescenti». Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela, che aggiungono: «La finta guerra tra la struttura commissariale e il governatore Oliverio serve a rinviare ogni volta le risposte urgenti di cui hanno bisogno i calabresi. Sulle pochissime nuove assunzioni negli ospedali c'è stata una sovversione, nel senso che un diritto dei calabresi, peraltro ridotto all'estremo, è passato per un favore reso da Scura e Urbani, che non hanno mai combattuto gli sprechi, chiamando loro amici e compari a fare da consulenti e regalando milioni di euro a cliniche private, senza chiarire i criteri di assegnazione». Sulla questione, i parlamentari M5s, che avevano già interrogato il governo, silente, hanno oggi inviato un esposto alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti. Per le responsabilità dei ministeri affiancanti, altro esposto i 5 stelle hanno trasmesso anche alla Procura di Roma, riguardo alla mancata riapertura degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare da parte di Scura e Urbani. Un ultimo esposto, infine, i 5 stelle hanno mandato alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, in merito alle consulenze ad Alessandro Bonura e a Massimiliano Passi attivate presso l'azienda ospedaliero-universitaria dal commissario Antonio Belcastro.
Spiegano Nesci, Morra e Parentela: «L'assenza delle istituzioni, la lottizzazione e l'omertà sono le tre caratteristiche della gestione sanitaria in Calabria. La prima è palese; la seconda è rinvenibile, per esempio, nelle scelte del falso eroe Gioffrè, che da commissario abusivo affidò una consulenza al figlio del procuratore di Catanzaro, cui avevamo denunciato proprio l'illegittimità dell'incarico dato a Gioffrè dalla giunta regionale; la terza è evidente nel silenzio di Scura e Urbani, appoggiati dal governo, rispetto alla mancanza dei criteri sui nuovi budget e alle consulenze all'Asp di Reggio Calabria e al policlinico universitario, dopo che proprio Scura ne aveva bocciato il bilancio, per grave eccesso di spesa».