Un lungo intervento di Mimmo Lucano ha aperto il XII Congresso regionale della Cgil, in svolgimento nell’Aula Magna dell’Università della Calabria. Visibilmente emozionato il sindaco di Riace ha ripercorso le tappe del suo impegno dalla parte dei migranti e dei più deboli, e della sua vicenda giudiziaria, che egli stesso non esita nel definire kafkiana. A fianco al segretario del sindacato Angelo Sposato e davanti ad una nutrita platea nella quale spiccano tra le altre, le presenze del presidente della giunta regionale Mario Oliverio e dell’ex sottosegretario Pino Soriero, Lucano non manca di riservare strali a Minniti: «Quando era Ministro dell'Interno non si è mai visto», canta Bella Ciao e raccoglie applausi convinti, segnale della sua capacità di mettere d’accordo le anime della Sinistra. Per questo molti auspicano un suo impegno politico diretto con la candidatura alle prossime elezioni Europee, anche se lui continua a declinare l’invito.


In merito alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto ha poi aggiunto: «Non posso parlare di nuovi sviluppi di indagine, ma di certo posso dire che tutto adesso assume una chiave di lettura nuova che nessuno aveva considerato prima». Lucano ieri è stato sentito per tre ore come persona informata sui fatti dal Procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. «Sono contento - ha proseguito - che la Procura di Reggio si stia occupando di alcuni esposti che avevamo presentato. Non mi ritengo una persona speciale. Sono anzi l'ultima delle persone e sono orgoglioso di questo. Sono qui perché rappresento una storia che sta occupando gli scenari nazionali del dibattito politico e giudiziario».