VIDEO | I primi cittadini si sono riuniti in assemblea a Siderno per fare il punto della situazione. Dalla necessità di avere un centro Covid sul territorio all'allarme sulla chiusura del reparto di Pneumologia
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La campagna vaccinale nella Locride non decolla. È la preoccupazione manifestata pubblicamente dai sindaci della Locride, riuniti in una partecipata assemblea a Siderno, per fare il punto della situazione sull’andamento della somministrazione dei sieri sul comprensorio reggino, al di sotto delle aspettative. Tra Esercito, giunto da poco in zona, e i volontari della Croce Rossa il contatore nelle ultime settimane è ripreso a girare più velocemente. Il nodo resta la carenza di dosi nei centri vaccinali, in particolare a Siderno.
«Sappiamo dall’inizio che c’è stata una mancanza di gestione dell’emergenza sanitaria e purtroppo ci troviamo ancora in una fase in cui, nonostante i contagi siano in diminuzione, non bisogna allentare la presa. Ribadiamo la necessità che questo territorio abbia un reparto Covid, ma che non sia depauperato delle poche eccellenze di cui disponiamo», ha sottolineato il presidente Belcastro.
«Non possiamo permetterci il lusso di non aver ancora vaccinato diversi over 80 e soggetti fragili – ha detto il sindaco di Locri e delegato alla sanità Giovanni Calabrese – sul nostro territorio il dato si attesta al 53% a fronte dell’80% delle altre province. L'obiettivo è vaccinare tutti, servono gli elenchi di ogni comune».
Tra i temi trattati anche quello del centro Covid, inizialmente individuato all’interno del reparto di Pneumologia dell’ospedale di Locri, chiuso da circa un mese. A lanciare l’allarme è stato il sindaco di Martone Giorgio Imperitura, che ne ha chiesto l’immediata riapertura. «I medici sono stati trasferiti a Melito – ha tuonato il primo cittadino, visibilmente preoccupato, chiudendo il reparto ma non attivando il centro Covid. Chi di competenza faccia qualcosa».