Non si è sottratto al confronto il neo commissario dell’Asp di Reggio Massimo Scura, il quale ha accettato l’invito del sindaco di Locri Giovanni Calabrese per il primo appuntamento del Sanità Day, l’iniziativa organizzata a difesa dell’ospedale che si concluderà il prossimo 20 ottobre con una grande mobilitazione generale della Locride. «Vogliamo potenziare l’ospedale di Locri, renderlo efficiente, inserirlo meglio in una rete ospedaliera regionale, ma per fare questo dobbiamo lavorare tutti insieme».

 

Il dibattito promosso dal sindaco Calabrese e dall'Amministrazione comunale di Locri ha registrato la partecipazione dei parlamentari calabresi di varie forze politiche, a conferma che quella per l'ospedale non può e non deve essere una battaglia partitica, ma la giusta pretesa di normalità e civiltà per l'intera Locride. Le dichiarazioni di Scura in commissione al Senato tuttavia hanno lasciato il segno. Parlando del “caso Locri” ha accennato ad un problema etico calabrese, avanzando sospetti su possibili infiltrazioni. I parlamentari e i sindaci presenti al dibattito non ci stanno e alzano la voce.

 

«Il “problema culturale” e le “infiltrazioni mafiose”, che sicuramente esistono – ha tuonato il sindaco Giovanni Calabrese - non possono essere, a mio modesto avviso, considerati una sorta di alibi di comodo per privarci del diritto ad avere una Sanità adeguata per come sancito dalla Costituzione Italiana. Non riusciamo a comprendere il significato di alcuni giudizi – ha proseguito il primo cittadino - forse ingenerosi e affrettati, nei confronti di un popolo e di un territorio che probabilmente merita altro». Per il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro: «Il problema della sanità calabrese in questo momento ha un nome e un cognome, e si chiama Massimo Scura» mentre il senatore pentastellato Fabio Auddino parla di «Situazione allo sfascio, a Locri come a Polistena. In queste condizioni il diritto alla salute è negato».

 

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