Non farà in tempo a passare la nuova “nuttata” che Filippo Mancuso troverà forza e coraggio. Per uscire dall'angolo, il suo di angolo. Non v'è altra soluzione. Dentro o fuori la competizione elettorale europea. Dentro o fuori la Lega, in divenire. Dentro o fuori il fuoco incrociato di Durigon da una parte, e di Roberto Occhiuto dall'altra. Cosicché per non votare nessuno, per non deluderne solo uno dei contendenti, per non disamorare anzitempo il Carroccio, per non organizzare il trasloco prematuro dalla stanza più importante di Palazzo Campanella e per non finire addirittura sotto il comando del giovane coordinamento provinciale di Catanzaro di Forza Italia il presidente del consiglio regionale entro poche ore potrebbe decidere di scendere in campo. Di candidarsi al Parlamento europeo. Così risponde solo a se stesso. Senza strafare ovviamente ma anche senza dover dare spiegazioni il 10 giugno sui voti che mancano a questo o a quello. A centrocampo con furore, e chissà che non ci prenda gusto strada facendo così da provare a vincere la corsa interna al Carroccio di Calabria. Stavolta senza stare sotto nessuno.

Con lui in pista potrebbe esserci anche Mattiani, giusto per rimanere nel perimetro di Palazzo. Ad alimentare un gioco al rialzo nella Lega che nelle ultime ore pare abbia ritrovato, o trovato in forma inedita, orgoglio e vigore.

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Non una buona notizia, dovesse andare così prima della “nuttata”, per la cavalcata azzurra che immagina e disegna Roberto Occhiuto. La macchina della Cittadella è a lavoro ma più si restringe il cerchio dei consiglieri regionali “liberi” nella competizione elettorale meno spazio di manovra il decimo piano coltiva per le sue ambizioni. C'è Tajani da portare in carrozza per Forza Italia e c'è la percentuale più alta del Paese da onorare.

Sulla doppia cifra nessun dubbio ma nelle ultime ore non è privo di scetticismo qualche passaggio preliminare. Impossibile stavolta costringere Gallo a cercar voti persino contro se stesso con Tajani in campo, da qui la sua ormai certa non candidatura. Ma l'ipotesi Galati in quota “Noi Moderati” e quindi nella lista di Forza Italia, che LaC News24 ha in solitudine primordiale avanzato, pur rimanendo pienamente in campo non ingrana del tutto (per questioni romane) e soprattutto non chiude la partita a dovere in consiglio regionale. Ormai più che probabile la coppia al femminile Princi-Tripodi e tuttavia Occhiuto sente e fiuta aria non buonissima proveniente proprio dall'interno del consiglio. Ognuno deve portare la sua di bandiera, questo è chiaro. Ma il presidente in cuor suo confidava in un generico e stratificato disinteresse generale sul piano individuale e invece chi più, chi meno, realizza che è proprio questo il momento per giocare una partita in proprio. Per il presente, ma soprattutto per il futuro che potrebbe essere poi non così lontano.

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“Termometro” dell'orientamento che verrà, magari anche prima del previsto, è come sempre il perimetro del gruppo Misto. La terra di nessuno, o di tutti. La “palestina” di Palazzo, stavolta con patria da rivendicare ma senza fretta. È da qui che si tratta, si trama, si entra o si esce in relazione alle partite da giocare. Regionali o nazionali la differenza non è sostanziale.

In uscita ormai imminente da quest'area, e più complessivamente da “Noi Moderati”, è Antonello Talerico. Non è dato sapere se prima o dopo il voto continentale. Anche questo non è un dettaglio mica da poco. Chi se ne intende giura che abbia avviato un “contatto” politico piuttosto di prospettiva con Katya Gentile, altra “abitante” temporanea del Misto in uscita da Forza Italia e soprattutto dal comando di Occhiuto.

Di Katya Gentile, e del suo cognome soprattutto, poco da aggiungere ancora in termini di frizioni e resistenza nei confronti dello strapotere degli Occhiuto negli ultimi anni. Agli archivi alcuni epici duelli. Fino alla tregua blindata in regnanza regionale ma non è bastata, come è del tutto evidente. Rivendica più spazio e lascia il partito del presidente della Regione, non a caso, a due passi dal voto decisivo del 9 giugno. Davvero cervellotica l'ipotesi che possa provare a rientrare magari “mercanteggiando” proprio le Europee. Più che posibile invece un suo definitivo approdo in altri lidi subito dopo il 10 giugno.

E chi considera il Carroccio della Lega il perimetro scontato delle prossime sfide dell'arcigna Katya forse non sbaglia a rivedere le proprie convinzioni. Due Misti meglio che uno, a parafrasare un vecchio slogan pubblicitario. E se Talerico discute a Roma manovre di avvicinamento verso Fratelli d'Italia hai visto mai che...