Lo strappo sull’emendamento Lotito in commissione Bilancio al Senato ha ricadute calabresi ed è oggetto di uno scambio di perfidie tra Antonello Talerico, consigliere regionale di Forza Italia, e Annalaura Orrico, deputata del M5S. L’aiutino ai manager della sanità calabrese è stato bocciato dopo lo scontro tra Lega e Forza Italia: a tutti è parsa una ritorsione del Carroccio dopo il No di Forza Italia al taglio del canone Rai. Maggioranza in difficoltà e solito bailamme di reazioni: tutto nella norma o giù di lì. Negli studi di LaC Tv nel corso della puntata del format condotto da Antonella Grippo l’argomento accende gli animi. Orrico ricorda che il provvedimento avrebbe eliminato «le responsabilità amministrative dei dirigenti della sanità calabrese nell’approvazione dei vecchi bilanci delle Asp: avrebbero pagato solo in caso di dolo». La parlamentare M5S dice che sarebbe stato Occhiuto a suggerire l’emendamento a Claudio Lotito, che già in passato si era occupato della sanità Calabria (suo un vecchio emendamento che prorogava il decreto Calabria, per l’appunto). E poi dice di capire Fratelli d’Italia e la premier Giorgia Meloni che «si ritrova a dover portare pace tra due litiganti, due bambini che cercano di rosicchiare qualcosa in termini di consenso mentre Fdi prova ad accreditarsi con le Cancellerie europee e con gli Stati Uniti».

Talerico tiene il punto. Non tanto sul contenuto dell’emendamento firmato dal presidente della Lazio («non sono d’accordo su come è stato scritto tecnicamente») quanto sul suo contenuto. Prima prova a sviare l’attenzione dal governatore («non capisco come lei sappia che sia stato Occhiuto a ispirarlo», dice a Orrico che risponde: «Chi lo manda, Pinco Pallo?»). Poi entra nel merito di un testo che considera una rivisitazione del «famoso scudo penale pensato quando al governo c’era il signor Conte: una rivisitazione del dolo, della colpa e della colpa grave di cui Orrico ha totale sconoscenza perché non comprende che si tratta di due provvedimenti analoghi». Risposta: «Bisogna rafforzare la sanità calabrese, non tutelare i dirigenti che sbagliano».

L’addio di Afflitto al M5S, Talerico: «Litigavano sui contrattini»

Anche sull’addio di Francesco Afflitto al M5S in Consiglio regionale (è di recente passato a Gruppo misto) lo scambio tra i due è aspro. Inizia Talerico: «I grillini perdono pezzi anche in Regione. Afflitto di nome e di fatto lascia il M5S perché litigavano per i contrattini e per i posti in struttura: denunciavano un sistema che in qualche modo hanno enfatizzato. Alla fine il Vaffaday se lo sono fatto da soli».

Orrico, che ha firmato assieme ad altri portavoce del Movimento una nota sferzante in cui saluta l’ex collega di movimento («ci ha liberato di un peso») risponde che «Afflitto ha deciso finalmente di andare nel gruppo misto perché evidentemente era abbagliato dalle promesse della maggioranza». E la perfidia è servita.

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