«Chi è pagato per leggere gli atti e farsi una cultura istituzionale non lo fa e continua a sbandierare un populismo becero e meschino con il solo scopo di danneggiare le istituzioni di cui loro stessi fanno parte». È questa la dura presa di posizione dei capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale in merito alla legge presentata nel corso dell’ultima assemblea a Palazzo Campanella denominata “moltiplica-poltrone”.

«Lo Statuto della Regione Calabria prevede la composizione del Consiglio regionale con 30 consiglieri (Art.15) e della Giunta regionale con 7 assessori oltre al presidente (Art.35). E basterebbe questo per mettere a tacere tutte le inutili polemiche di questi giorni», affermano gli esponenti del centrodestra che in una nota congiunta ci tengono a chiarire «le notizie che si rincorrono riguardo l’approdo in Consiglio regionale della proposta di legge sull’incompatibilità tra la carica di consigliere e la carica di assessore regionale».

Secondo alcuni la norma porterà ad un aumento della spesa. Tesi sostenuta con forza dal capogruppo M5s, Davide Tavernise, che ritiene superi il milione di euro. «Innanzitutto è d’obbligo sottolineare come non sia prevista alcuna variazione finanziaria – affermano i capigruppo -. La legge in questione non prevede alcun aumento dei costi, così come certificato dagli uffici preposti».

«Secondariamente l’ipotesi di incostituzionalità è totalmente infondata atteso che questo è il metodo procedurale adottato e assestato dalla maggioranza delle regioni italiane. Con una ragione che è quella – essa si Costituzionale – di divere il potere legislativo da quello esecutivo. Oggi in Calabria non è così e – a zero spese – cerchiamo di porre rimedio a questo vulnus democratico».

«Men che meno ci sta il parallelismo con quanto accaduto nel 2014. Innanzitutto perché, nel caso nella nuova proposta di Legge, si tratta di una legge ordinaria che introduce l’incompatibilità tra due figure ma soprattutto perché non andiamo ad aumentare il numero delle rappresentanze istituzionali con una maggiore spesa per l’Ente. Chi dice questo mistifica la realtà con il solo scopo di montare polemica facendo leva sull’insofferenza che i cittadini hanno nei confronti degli organi democratici. È un metodo vergognoso», continuano i consiglieri di maggioranza.

«La proposta di legge sulla incompatibilità tra la figura del Consigliere regionale e quella dell’Assessore regionale ristabilisce di fatto un equilibrio dei ruoli – affermano -. Difatti una separazione del potere legislativo ed esecutivo non può che portare ad una resa maggiore delle singole cariche e rende il Consiglio regionale Sovrano e Indipendente. Si tratta di una scelta politica dunque, che non intacca il bilancio e tantomeno genera pregiudizio costituzionale».

«Altresì andrebbe evidenziato come, attraverso la promulgazione di questa legge, si sceglie di dare spazio a chi ha ottenuto il consenso del popolo consentendo loro di poter operare e, sedendo in giunta e in consiglio, dare voce alla volontà dei calabresi. Il nostro obiettivo è quello di rendere più efficiente ed efficace l’azione politica. In aula non mancherà l’occasione per approfondire gli aspetti tecnici e politici ma riteniamo che sia necessario porre fine a speculazione fine a sé stesse», conclude la nota.

La nota è sottoscritta dei Capigruppo in Consiglio regionale: Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Graziano (Udc), Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia).

Ma gli attacchi non si fermano. Ferrara: «Atto vergognoso»

Ma dal fronte opposto, gli attacchi non si fermano. Anzi. «È una legge salva-poltrone, risponde a stretto giro l’eurodeputata del Movimento 5 stelle Laura Ferrara.
«Una proposta di legge - continua in una nota - che gode di una corsia preferenziale perché utile all’autoconservazione della casta. Per il presidente Occhiuto ed i suoi le vere urgenze sono gli equilibri in maggioranza, per cui ritengono doveroso dotare la Regione Calabria, con un aggravio non di poco sulla casse regionali, di una legge che permette ad un assessore di conservare il suo posto in Consiglio regionale, nel frattempo tenuto al caldo dal primo dei non eletti. Se oggi un assessore, nominato fra i Consiglieri eletti di fatto decade, con questo provvedimento verrebbe “temporaneamente” sostituito dal primo dei non eletti. Ogni consigliere costa oltre un milione di euro a legislatura». Poi la stilettata finale: «Un atto vergognoso oltre che un vero e proprio blitz, verranno bypassate le Commissioni competenti e la proposta di legge arriverà in Consiglio già lunedì».