VIBO VALENTIA - Grillini all’attacco. La nuova legge elettorale non piace proprio ai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Da Barbanti alla Nesci, da Molinari alla Ferrara è un coro di dissenso quello che si alza contro chi questa riforma l’ha voluta e approvata. Nel mirino ovviamente i consiglieri regionali.

 

"Incostituzionale". Per Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari “La casta cambia le regole del gioco l’ultimo giorno utile, con uno sprint finale che non si era mai visto tra i banchi dell’aula”. Ai due grillini non piace soprattutto la soglia di sbarramento del 15% che sembra costruita apposta per lasciare fuori dall’astronave il Movimento 5 Stelle o “i gruppi politici – sostengono Molinari e Barbanti - che non intendono scendere a compromessi facendo alleanze e accordi con i partiti che rappresentano la casta”. Per i due parlamentari la nuova legge elettorale avrebbe profili incostituzionali evidenti.

 

"Anti-democratica". Sulla stessa lunghezza d’onda i colleghi di movimento Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra e Federica Dieni che rincarano la dose con un’altra nota stampa. Per loro questa legge favorisce gli accordi tra politica e ‘ndrangheta. “E’ una legge - aggiungono che cancella il confronto democratico e che leva ogni spazio alle minoranze”. Un atto vergognoso e spudorato lo definisce l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara.

 

La Cgil rincara la dose. Gli fa eco la segreteria regionale della Cgil che si inserisce nel dibattito giudicando la legge elettorale appena approvata come un duro attacco alla democrazia e ponendo l’accento anche sulla bocciatura dell’emendamento sulla doppia preferenza di genere “manifestazione  di una cultura politica della maggioranza chiusa, arretrata, fallimentare”.