«La politica che non deve chiedere permesso: Azione è autonomia e competenza». Ha pochi dubbi il segretario provinciale di Cosenza Giovanni Lefosse nel commentare le dinamiche che stanno accompagnando il suo partito alle elezioni amministrative previste per il prossimo maggio. Il partito di Calenda, dal Pollino allo Stretto, ha rivendicato autonomia, rifiutando di essere catalogato nei classico dualismo centrodestra-centrosinistra. In Regione sostiene Roberto Occhiuto, a Cosenza invece ha consiglieri comunali nella maggioranza Caruso.

«Non ci siamo mai seduti ai tavoli del centrodestra – ha spiegato Lefosse al nostro network – ma in provincia di Cosenza Azione è in forte fermento. La fase congressuale nazionale ci ha visto protagonisti con una delegazione calabrese molto preparata, concreta e determinata. Oggi stiamo concentrando le nostre energie sull’organizzazione territoriale attraverso i congressi cittadini, dove registriamo una partecipazione crescente e una curiosità sempre maggiore nei confronti del nostro progetto politico».

Avete registrato più iscritti?
«I dati sull’ultimo tesseramento parlano chiaro: stiamo crescendo. Questo significa che la nostra proposta è riconosciuta come seria, credibile e autonoma. In un contesto politico dominato spesso da slogan e superficialità, Azione rappresenta un punto di riferimento per chi cerca competenza e visione. Carlo Calenda è uno dei pochi leader in Italia a conoscere realmente i temi di cui parla. Su economia, finanza e politica estera serve padronanza, non improvvisazione».

Parliamo di elezioni. A Cetraro si candida Aieta, vostro esponente.
«E noi lo sosterremo con grande convinzione, ma alle prossime amministrative saremo presenti in modo capillare dappertutto».

Facciamo il punto. A Rende con chi? E a Paola?
«A Rende stiamo dialogando con la coalizione riformista che fa riferimento a Sandro Principe. A Paola, il partito guarda con attenzione alla figura dell’avvocato Perrotta. In ogni comune stiamo valutando uomini e progetti, sempre con spirito costruttivo».

Sembra un ritornello, non è che volete smarcarvi da tutto e tutti e stare alla finestra per pesare fino all’ultimo le scelte?
«Il nostro metodo è molto chiaro: le decisioni si prendono insieme ai territori. I comitati cittadini sono i veri protagonisti. Non esistono ordini di scuderia né imposizioni dall’alto. Rifiutiamo la logica degli accordi calati da Roma o dei pellegrinaggi verso santuari elettorali. La nostra bussola sono i programmi, la serietà di chi vuole attuarli, e la coerenza di chi li rappresenta».

Ma Azione avrà pure un’anima da collocare intimamente nel centrodestra o nel centrosinistra…
«Siamo una forza politica autonoma, riformista, non legata a ideologie rigide o a logiche di schieramento. Valutiamo di volta in volta, sulla base della qualità delle persone e dei contenuti. Questo ci consente di dialogare con tutti, ma senza mai perdere identità e coerenza».

Quindi non esclude cambiamenti per il futuro.
«Se la prossima legge elettorale sarà proporzionale, si aprirà una fase nuova, dove a contare saranno i programmi più che gli schieramenti. È il contesto ideale per chi, come noi, punta a costruire e non a fare propaganda. Le grandi alleanze oggi sono frammentate, sia a destra che a sinistra. Azione può essere un punto d’equilibrio, un motore di ricostruzione politica».

Lefosse e lei in provincia di Cosenza cosa si aspetta per il futuro prossimo, da fine maggio in poi?
«In provincia di Cosenza stiamo cercando, con fatica ma con determinazione, di praticare questo metodo. Comune per comune, senza proclami, ma con pazienza e con un gruppo dirigente coeso. A maggio raccoglieremo i primi risultati. E sarà solo l’inizio».