VIDEO | Non c’è solo l’operazione Lande desolate che è costata al presidente della Calabria la misura cautelare dell’obbligo di dimora per i presunti reati di abuso d’ufficio e corruzione. Ci sono anche le nostre inchieste giornalistiche che hanno fatto luce sulle disinvolte modalità di spesa della Regione per eventi di promozione turistica costati una montagna di soldi, molti dei quali distribuiti con affidamenti diretti
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Il 2018 è stato un anno orribile per Mario Oliverio, iniziato male e finito peggio con gli esiti dell’inchiesta Lande desolate, che lo vede indagato per abuso d’ufficio e corruzione. Accuse che possono rappresentare i titoli di coda della sua lunghissima carriera politica iniziata negli anni ’70 nei movimenti studenteschi, seguendo poi l’evoluzione del Pci fino al Pd post renziano.
Al di là delle risultanze giudiziarie sui fatti specifici che gli vengono contestati dalla Dda di Catanzaro (in particolare, le presunte irregolarità sugli appalti per la costruzione della cabinovia di Lorica e per l’aviosuperficie di Scalea, nonché le ipotizzate pressioni per rallentare i lavori di piazza Bilotti a Cosenza con l’obiettivo di mettere in cattiva luce l’allora sindaco uscente Mario Occhiuto), ci sono molti altri capitoli della gestione Oliverio che meritano attenzione quantomeno giornalistica. Nel corso del 2018, LaC News 24 ne ha passato al setaccio due in particolare: la partecipazione della Regione a un evento collaterale al Festival dei due mondi di Spoleto e il meeting della Dvr, la federazione nazionale del turismo tedesco, che dal 10 al 14 ottobre scorso ha portato in Calabria 600 operatori turistici tedeschi per il loro congresso annuale.
Spoleto, che passione!
A Spoleto il governatore ci è andato all’inizio dell’estate grazie alla sponsorizzazione della Regione Calabria degli incontri di Paolo Mieli, una serie di interviste che l’ex direttore del Corriere della Sera da tempo sviluppa nell’ambito del Festival dei due mondi, che quest’anno si è tenuto tra il 29 giugno e il 15 luglio scorso.
Per finanziare il format - prodotto dalla società di comunicazione e marketing Hdrà, controllata dallo spoletino Mauro Luchetti - la Calabria ha sborsato 100mila euro pescati nel calderone dei fondi Pac 2014/2020, finalizzati «all’implementazione dell’offerta e del prodotto turistico calabrese».
Investito dalle polemiche in seguito alla nostra inchiesta, Oliverio ha sempre difeso l’obiettivo dichiarato, cioè promuovere l’offerta turistica locale, ma sin da subito è stata netta la sensazione che l’intera operazione sia servita più che altro a promuovere la sua immagine, entrando nella rosa degli undici personaggi famosi intervistati da Mieli nel corso dell’edizione 2018 dei suoi Incontri.
Il governatore, infatti, si è dato il cambio con Carlo Freccero, Raffaella Carrà, Marco Travaglio, Franca Leosini, Gabriele Muccino e Paola Cortellesi, con una partecipazione, quella del presidente, che è apparsa del tutto avulsa dal contesto se non fosse stato per il logo della Regione Calabria che testimoniava la sponsorizzazione in corso e faceva capolino sul palco alle spalle del giornalista e del suo ospite di turno. Quel logo è stato l’unica traccia della presenza della Calabria alla kermesse culturale umbra, nonostante le delibere e i decreti regionali parlassero esplicitamente di partecipazione della Regione al Festival dei due mondi, al fine di accreditare la legittimità politica e strategica di una spesa ritenuta da più parti inutile per il conseguimento degli obiettivi di promozione turistica.
Che la Calabria non sia entrata dalla porta principale della kermesse culturale lo ha confermato poi lo stesso sindaco di Spoleto, dove è rimbalzata la polemica. «La Fondazione del festival - ebbe modo di precisare il primo cittadino umbro, Umberto De Augustinis - non ha percepito alcuna somma in relazione al contributo della Regione Calabria, che non sarà dunque inserito nel rendiconto della 61esima edizione». Questo perché i soldi li ha incassi a tempo di record soltanto la società Hdrà, che in appena 29 giorni, un record difficilmente eguagliabile, si è vista saldare la fattura da 100mila euro.
Il pacchetto “tutto compreso” venduto alla Calabria ha previsto anche una cena a base di prodotti tipici offerta a 60 invitati Vip e preparata da un giovane chef calabrese ingaggiato per l’occasione.
«Molti volti noti della vita politica, manageriale e culturale del Paese - si leggeva nel comunicato inviato all’indomani della serata di gala - hanno potuto assaporare le eccellenze gastronomiche calabresi e ammirare dall’alto il concerto di Francesco De Gregori, che proprio quella sera si teneva in piazza Duomo». Tra i “volti noti”, la nota riportava la presenza «dell’amministratore delegato di Enel Francesco Starace, del consigliere Rai Carlo Freccero, del direttore del Foglio Claudio Cerasa, del presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia e di Giulio Napolitano». Stakeholder e personaggi in grado di veicolare al meglio l’immagine della Calabria, li definì Oliverio nel tentativo di motivare una spesa ritenuta ingiustificata.
Dopo la nostra inchiesta, alla vicenda si interessò anche la politica, con un esposto alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti della senatrice cinquestelle Bianca Laura Granato, che ha chiesto «l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità penali e contabili», nonché «di valutare l’opportunità di allargare le indagini al complesso delle spese per la comunicazione istituzionale sostenute dalla Regione Calabria guidata da Mario Oliverio».
Calabria über alles
Ben più costosa per le casse della Regione è stata l’organizzazione in Calabria del 68° meeting della Dvr, la federazione nazionale del turismo tedesco. Sono serviti, infatti, circa 800mila euro per realizzare il congresso, che si è tenuto dal 10 al 14 ottobre tra Scilla e Reggio. Se in questo caso i risultati di promozione turistica sono teoricamente più conseguibili, visto il coinvolgimento diretto di 600 operatori tedeschi del settore, molto meno trasparente è apparso l’impiego delle risorse necessarie. Un vero e proprio spezzatino, che ha consentito l’affidamento diretto di molti servizi funzionali all’organizzazione del convegno.
La fetta più sostanziosa dell’affare ha riguardato i “servizi integrati”, cioè tutte quelle attività logistiche - come allestimento delle location, organizzazione dei workshop, pernottamento alberghiero – che hanno poi consentito la realizzazione del meeting.
La Regione è ricorsa in questo caso a una procedura negoziata, “previa consultazione di cinque operatori”. Alla fine, ad aggiudicarsi l’appalto è stata una Snc, la Dee Jay Service di Florio Remo e Russo Silvana, l’unica azienda ad aver presentato un’offerta in seguito all’avviso pubblico. L’impresa, che ha sede legale a Rende, è specializzata nella realizzazione di impianti tecnici per la diffusione sonora e video, palchi per concerti e manifestazioni pubbliche, spettacoli itineranti. Niente a che fare con l’attività tipica di un’agenzia di viaggio. La cifra iniziale di 372mila euro, dunque, è stata poi ridimensionata a 270mila euro quando la Regione ha deciso di procedere all’acquisto diretto delle 424 camere d’albergo a 4 stelle necessarie per ospitare gli operatori tedeschi.
Circa 24mila euro sono andati alla Skyline Tourism di Michele Restuccia e 8mila all’agenzia Moulin Rouge Srls di Catanzaro, che nei mesi precedenti hanno organizzato sia in Calabria che in Germania i press trip, cioè i viaggi di promozione per giornalisti e stakeholder, in vista dell’appuntamento di ottobre.
Altri 36mila euro, sempre con affidamento diretto perché sotto la soglia dei 40mila euro, li ha incassati la Ica Ideal Tour Viaggi e Turismo, di Catanzaro, che ha organizzato i sopralluoghi in Calabria dei responsabili e dei tecnici della Dvr affinché potessero effettuare le ispezioni logistiche.
Nonostante i cinque giornalisti in forza all’ufficio stampa della Regione, la giunta Oliverio ha ritenuto opportuno ingaggiarne un altro da giugno a ottobre - Francesco Mollo, iscritto all’Albo di Milano - al quale affidare la copertura dell’evento per 14mila euro.
Ciliegina sulla torta è stato l’affidamento del servizio di catering per 176mila euro, con una commessa affidata direttamente alla RistorArt (Pecco), che si occupa anche del servizio di ristorazione all’interno della Cittadella regionale. L’azienda di Nicola Capogreco, che ha subito alcuni mesi fa un’interiettiva antimafia al momento sospesa dal Tar, è stata considerata titolare di un diritto di esclusiva proprio in virtù della concessione già in essere con la Regione, sebbene i servizi da erogare questa volta non fossero in “sede”, ma a Scilla e Reggio.
Enrico De Girolamo