A dieci mesi dall’insediamento della terna commissariale il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino ha inviato una missiva alla triade per evidenziare e vederci chiaro su diverse anomalie che animerebbero l’attività amministrativa di via Perugini.

 

Lo rende noto la Gazzetta del Sud. Mesi intensi questi per la terna messa sotto accusa da più parti, invisa per i suoi provvedimenti alla cittadinanza con mesi molto caldi dal punto di vista delle manifestazioni e dei sit in. Dal canto suo anche il Prefetto non sta avendo vita facile, tirata per la giacchetta da quanti, sindacati e parlamentari compresi, le hanno chiesto di indagare a fondo sulla chiusura di palazzetti, stadi, teatri, eventi.

 


Ora la lettera in cui sua Eccellenza chiede lumi su diversi aspetti. A partire dai dirigenti di cui viene evidenziata «l’incoerenza nell’assegnazione delle funzioni in relazione alle competenze personali». La Ferrandino parla poi di «problematiche importanti relativa all’organizzazione degli uffici».

 

A seguire «l’eccessivo carico di competenze sulle due dirigenti aggravata dalla mancanza di competenza tecnica, essendo dirigenti amministrativi e quindi senza le necessarie competenze per dirigere edilizia, urbanistica, lavori pubblici e manutenzioni». A causa dei pensionamenti troppe sarebbero poi le scrivanie vuote nell’ambito tecnico e amministrativo/contabile.

 


Altra stilettata il prefetto la affonda negli adempimenti finanziari, fortemente in ritardo. Il bilancio approvato venti giorni dopo il termine previsto, piano esecutivo di gestione e piano di performance non adottati mentre avrebbero dovuto essere messi nero su bianco entro la prima metà di maggio. C’è poi il rendiconto 2017 arrivato a luglio anziché ad aprile e il fabbisogno di personale 2018/2020 non approvato dal ministero perché mancanti il piano esecutivo di gestione e il rendiconto.


Questi solo alcuni degli aspetti evidenziati mentre la città  è in pieno subbuglio e le associazioni e le squadre sono arrivati a minacciare l'occupazione dei palazzetti.