VIDEO | Il commento a caldo dell'ex capo della Protezione civile: «Ci abbiamo creduto ma non ci fermiamo, partiamo dai 60mila voti»
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Sfuma l'entusiasmo dei primi exit pool e delle prime proiezioni il giorno dopo il confronto con le urne dei candidati alla presidenza della Regione e contro la soglia di sbarramento fissata all'8% si infrange la corsa politica di Carlo Tansi. Ci aveva creduto, almeno nelle ore successive alla chiusura dei seggi, di poter incarnare il cambiamento in Calabria. «Noi saremo una spina nel fianco - aveva dichiarato ieri sera l'ex capo della Protezione civile -. Per la prima volta in più di quarant'anni nella storia del regionalismo non c'è mai stata una vera opposizione in Consiglio. Finalmente questa opposizione ci sarà e sarà l'opposizione di Tesoro Calabria».
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Ma a scrutinio ancora in corso, il risultato elettorale restituisce la fotografia di un movimento inchiodato al 7,17%, non sufficiente neppure a consentire l'ingresso in Consiglio regionale dell'ex capo della Protezione civile e vessillo della rivoluzione arancione. «Ci abbiamo creduto, stanotte eravamo abbondantemente sopra il 9%, addirittura abbiamo sfiorato l'11% e sembrava cosa fatta. Stamattina, invece, l'amaro risveglio per la gioia della casta che ha evitato di avere Carlo Tansi in Consiglio, avrei rappresentato un problema per il sistema. Il movimento Tesoro Calabria continua, anzi partiamo da questi 60mila voti e dalla fiducia che ci accordato la gente, che ci ha ritenuto persone credibili. Siamo nati dalla gente e siamo tornati tra la gente».
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E il giorno dopo, la grande delusione tra i sostenitori si accompagna al sospetto. I candidati annunciano accertamenti rigorosi in tutti i seggi per verificare le schede bianche o nulle, sulla scorta del pesante scostamento di percentuali tra le prime proiezioni e i dati che si sono via via consolidati nel corso della notte durante lo scrutinio.
Luana Costa