I timori del Pd sui tempi di realizzazione dell’alta velocità in Calabria sembrano aver trovato conferma nel corso dell’incontro che si è svolto fra Rfi, la Regione Calabria e le sigle sindacali.

L’incontro non ha riguardato solo l’alta velocità ma tutto il piano di investimenti che Rfi ha deciso di effettuare in Calabria. Si parla ad esempio anche dell’elettrificazione della linea jonica, della realizzazione e il restyling di dodici nuove stazioni ferroviarie e tanto altro. In totale stiamo parlando di un monte investimenti di circa 38 miliardi.

L’incontro non si può certo definire positivo, almeno per quanto riguarda l’alta velocità che per la Calabria sembra sempre di più una chimera sia nei tempi sia nei finanziamenti.

Quello che è venuto fuori dall’incontro, infatti, per i due lotti che dovranno congiungere Romagnano con Praia a Mare manca circa un miliardo. Il costo complessivo è di dodici miliardi, ma Rfi al momento ne ha a disposizione solo undici. Fra l’altro la società ferroviaria dice che l’attivazione è prevista per fasi al 2031.

Ancora più in alto mare siamo nel lotto successivo, quello fra Praia e Paola, la progettazione è ancora in corso. In particolare Rfi pare non abbia ancora deciso il tracciato che dovrà seguire l’alta velocità. È stato approntato uno studio di fattibilità per far passare la linea da Tarsia, passando per Settimo di Montalto Uffugo e poi scendere lungo la dorsale tirrenica. I costi venuti fuori però sono molto elevati, per cui Rfi sembra intenzionata a tirare giù dritto verso la dorsale tirrenica. Una ipotesi, però, che rischia di tagliare fuori dai collegamenti tutta la dorsale jonica su cui pure i lavori di elettrificazione della linea ferroviaria viaggiano a rilento, anche qui per mancanza di fondi.

Per il raddoppio Paola/San Lucido – Cosenza (22 km di cui 17 in sotterraneo (galleria Santomarco) mentre i restanti 5 km all’aperto) i soldi ci sono e l’attivazione è prevista al 2032.

Per quanto riguarda infine i Lotti 4, 5 e 6 da Paola a Reggio Calabria siamo ancora nella fase della progettazione.

Insomma davvero l’alta velocità in Calabria sembra ad un binario morto anche per la carenza di risorse. Nel corso dell’incontro i sindacati hanno continuato a contestare l’idea del Ponte sullo Stretto che ha drenato finora risorse per una serie di investimenti che sarebbero molto più importanti per la regione. Anche perché realizzare il Ponte ed avere ancora infrastrutture ferroviarie obsolete non avrebbe alcun effetto immediato sul Pil come invece spera il Governo e non solo.

Leggendo il programma di Rfi non si capisce bene perché l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Maria Stefania Caracciolo, abbia dichiarato in polemica con il gruppo regionale del Pd che non c’è stato nessuno scippo per la Calabria e che i soldi per l’alta velocità ci sono. Forse perché per molti tratti mancano addirittura i progetti, figuriamoci i soldi.