Niente sconti né pregiudizi tra i banchi del consiglio regionale. I due rappresentanti del polo guidato da Luigi de Magistris eletti a Palazzo Campanella saranno sentinelle di legalità e buone pratiche, non omologhi né alla maggioranza, né all’altra coalizione di minoranza facente capo ad Amalia Bruni e all’asse Pd-Cinquestelle.

Rappresentanti di alto livello

L’ex sindaco di Napoli ne è convinto: «Abbiamo eletto due consiglieri di altissimo profilo. Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo lavoreranno per una opposizione costruttiva ma soprattutto saranno riferimenti istituzionali per tutto il territorio. E anche la base da cui partire per allargare i nostri presidi nell’ottica della costituzione di un soggetto politico di ampio respiro, proiettato verso il resto del Paese. Partendo proprio dai semi germogliati in Calabria, dove abbiamo colto un risultato senza precedenti, intercettando più del sedici percento dei consensi senza soldi e senza apparati».

La fase costituente

De Magistris al Palacultura di Rende, alla vigilia della seduta di insediamento del consiglio regionale, ha incontrato i sostenitori del progetto politico avviato in Calabria e che guarda alle prossime scadenze elettorali: «Presenteremo una lista alle amministrative di Catanzaro – annuncia – dove i nostri militanti sono già al lavoro. E poi guardiamo anche alle politiche del 2023. Mi piace considerare questo momento come una sorta di fase costituente di un soggetto che si candida a diventare un terzo polo alternativo ma necessario, che pensa ai diritti, all'ambiente, alla questione morale, alla fratellanza, alle fragilità».

Occhiuto denuncia se stesso

Sulle recenti denunce pubbliche di Roberto Occhiuto, in merito ai fondi persi nel comparto sanitario ed allo scandalo della privatizzazione di Sacal, Luigi de Magistris non ha dubbi: «Sta denunciando se stesso. Non come persona fisica ma come soggetto politico. Denuncia chi c’era prima che poi era interprete della sua stessa parte». Sull'avvio della legislatura dice: «Occhiuto deve governare nell’interesse dei cittadini e noi saremo vigili, con la disponibilità anche a sostenerne eventuali azioni positive. Temiamo però purtroppo che i calabresi abbiano affidato la cura della Calabria a chi l’ha trascinata nel baratro».