Domani l’Assemblea dovrà decidere sulla norma che introduce la figura del consigliere supplente e amplifica i margini di manovra politica in Giunta. Intanto dinanzi alla Cittadella si terrà il sit-in dei lavoratori dei Consorzi di bonifica senza retribuzione (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il Paese reale fuori dal palazzo a protestare, i politici dentro per strappare qualche seggiola o strapuntino in più. Rischia di essere questo lo scenario del prossimo Consiglio regionale fissato per lunedì alle 14. L'ordine del giorno è ricco di tematiche di una certa importanza per il futuro della Regione, a partire dall'informativa del presidente Occhiuto sulle infrastrutture. Il Governatore infatti è chiamato a relazionare sui due incontri che ha avuto con il ministro Matteo Salvini e in particolare sull'esistenza o meno delle risorse necessarie per la realizzazione della SS 106.
Ma la sua non è l'unica informativa in agenda. C'è anche quella che produrrà l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianluca Gallo, sui Consorzi di bonifica calabresi. Una situazione dannatamente difficile perché non ci sono solo i lavoratori di Trebisacce senza stipendio da diversi mesi, ma in quasi tutti i consorzi calabresi, tranne in due, gli arretrati ai lavoratori sono consistenti. Colpa della divisione interna delle associazioni di agricoltori che ha portato alcune di loro a non partecipare nemmeno alle elezioni per il rinnovo degli organismi e ad una evasione dei tributi da parte dei fruitori dei servizi di una certa rilevanza. Gallo nella sua informativa dirà che la Regione ha fatto la sua parte e che oltre ai finanziamenti già erogati non si possono immaginare ulteriori investimenti e che in fondo è il mondo agricolo che dovrebbe organizzarsi soprattutto dopo aver voluto nel 2009 l'autonomia dalla Regione dei Consorzi.
Insomma, tira una brutta aria ed infatti, mentre parlerà Gallo, nella piazza della Cittadella ci saranno i lavoratori in sit in. Le organizzazioni sindacali di categoria comprensoriali e provinciali, Flai Cgil – Fai Cisl – Filbi Uil, hanno comunicato che il 21 novembre alle 13 il presidio, portato avanti da giorni dai lavoratori davanti la sede del Consorzio dell'Alto Jonio, si trasferirà da Trebisacce a Reggio Calabria, sotto la sede del consiglio regionale. Stiamo parlando, dunque, di due temi cruciali per la Calabria.
Eppure tutto questo è passato in secondo piano di fronte alla polemica intorno alla cosiddetta legge "aumenta poltrone", la norma cioè che vorrebbe introdurre la figura del consigliere supplente. La maggioranza di centrodestra sta difendendo a denti stretti la proposta, al punto che verrà portata in aula senza passare nemmeno dalle commissioni. A meno di clamorose sorprese. Inevitabile visto che si attende a giorni il rimpasto della giunta regionale.
Le opposizioni denunciano l'ennesima legge privilegio per la casta che ha come unica ratio quella di aumentare le poltrone a disposizione. Non solo, denunciano anche un aggravio di spese per i calabresi. La maggioranza nega, dice che la legge non avrà nessun costo aggiuntivo perché quando Mario Oliverio ha modificato lo statuto, prevedendo la possibilità di nominare una giunta composta esclusivamente da esterni al consiglio, le somme necessarie a pagare gli emolumenti sono state accantonate in bilancio. Un conto però è avere i soldi in un cassetto, un altro è attingervi.
Insomma, il gioco non sembra proprio a somma zero. Ma questo sarà oggetto del dibattito in aula con l'opposizione che spingerà per il voto nominale.
Fuori dalle finestre del consiglio, invece, ci saranno padri e madri di famiglia che da settimane protestano per il loro diritto al salario, all'esistenza, alla serenità. Una rappresentazione plastica della distanza fra la politica e il Paese reale. Hai voglia poi a ragionare di astensionismo...