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Alla fine il partito democratico calabrese converge sulle idee e sulla relazione del proprio segretario, votando un documento che riprende quasi integralmente l'intervento di Ernesto Magorno. Tre i punti attorno a cui è ruotata l'assemblea regionale di Falerna: un apprezzamento ed un più convinto appoggio all'azione di governo di Mario Oliverio; una ritrovata unità, rimarcata in tutti gli interventi che si sono susseguiti dopo la relazione di Magorno; uno stop al commissariamento della sanità calabrese, con una conseguente rimodulazione del piano di rientro in scadenza a dicembre. Esce rafforzato Magorno, ma la sensazione è che oggi i dem abbiano voluto mettere da parte ogni fibrillazione per dare, usando le parole di Enzo Bruno, "l'immagine di un partito vero". Già le parole di Enza Bruno Bossio, che ha parlato subito dopo Magorno, hanno confermato questa sensazione, nonostante qualcuno in platea si aspettasse da lei una controrelazione: "La relazione di Magorno apre una fase nuova, di unità. Lo dobbiamo alla Calabria. Con la relazione sulla sanità si mette un punto fermo: nessuna contrapposizione tra Oliverio e i commissari o tra Oliverio e il governo nazionale. Ma solo l'impossibilità di accettare un piano di rientro che già noi contestavamo a Scopelliti."
E sulla sanità la platea è stata unanime: stop al commissariamento e riappropriazione di un tema centrale nella politica regionale. Anche perché, come sottolineato da tutti, i commissariamenti hanno sempre fallito. E lo stesso Oliverio, che incassa sostegno e appoggio dall'assemblea, non è stato da meno, auspicando la fine di una stagione nella quale la politica non ha potuto determinarsi perché stretta da un piano di rientro molto drastico.
Atteso l'intervento di Minniti: "Non bisogna firmare una tregua all'interno del Pd perché abbiamo bisogno di fare quello che abbiamo tentato di fare oggi: un patto politico alla luce del sole con l'obiettivo di mettere il governo calabrese all'interno del governo per l'Italia. Il problema non è soltanto che la Calabria non può fare a meno dell'Italia, ma è chiedersi se l'Italia può fare a meno della Calabria che è in una posizione geostrategica nel Mediterraneo dove si gioca un pezzo delle opportunità del mondo. Oggi noi abbiamo costruito un tentativo di unità effettiva del Pd calabrese che sta negli obiettivi tracciati nel documento che è stato approvato." Per poi rimarcare come, da oggi, per i dem calabresi inizi la fase della responsabilità: "Non ci sono più alibi: il Pd oggi si colloca nella sfida di Governo e farà tutto per vincerla e per farlo dobbiamo introdurre due principi che sono altrettanto forti: discontinuità perché se vogliamo cambiare la Calabria dobbiamo cambiare rispetto al passato; e poi dobbiamo vincere la sfida dell'innovazione." Per poi concludere: "Oggi abbiamo preso atto di una consapevolezza politica e ciò non si è mai registrato nella vita di questa regione: il destino di una formazione politica, il Pd, ed il destino di questa regione sono incrociati e tutto questo ci carica di grossissime responsabilità. La firma del patto per la Calabria sarà un patto cruciale perché insieme il governo Renzi e il governo Oliverio prenderanno per mano le sorti della Calabria."
Guglielmo Mastroianni