«Mai più fughe in avanti o iniziative solitarie ed effimere». Questo si sono detti ieri, i capigruppo e i consiglieri di centrodestra all’attesa riunione che a Lamezia ha segnato – o vorrebbe segnare - una sorta di giro di boa rispetto alle incomprensioni che si sono registrate nella maggioranza che sostiene il presidente Roberto Occhiuto a cavallo del nuovo anno e fino alla scorsa settimana, quando una proposta di legge firmata da Giuseppe Mattiani e Ferdinando Laghi, che mirava alla modifica delle modalità di partecipazioni a giunte, conferenza dei capigruppo e commissioni, introducendo la possibilità di partecipare da remoto, aveva fatto storcere il naso a più di qualcuno.

Non a caso la riunione fissata per ieri, si è svolta su iniziativa del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso che ha voluto creare un momento di confronto all’interno della compagine governativa.

Chi c’era – erano assenti giustificati Antonio Montuoro, Francesco De Nisi e Katya Gentile – dà conto comunque di una riunione dai toni distesi, servita soprattutto per mettere alcuni paletti all’azione legislativa dei singoli consiglieri. L’idea di fondo è quella di non prestare il fianco a strumentalizzazioni circa il contenuto di alcune leggi, apparse di scarso interesse, o comunque troppo localistiche o legate a questa o quella associazione di turno. Anche perché, si è detto, «servono solo a dare una immagine di debolezza» della maggioranza «facendola apparire «slegata».

Al centro del ragionamento sono stati quindi posti i capigruppo, a mo' di sentinelle, di un modo d’agire che dovrà seguire nuove traiettorie. Con l’impegno di tornare a vedersi periodicamente per fare il punto della situazione.