Ufficializzate le nomine dei nuovi vertici regionali e presentato il nuovo organigramma del Movimento: «Per il Sud basta assistenzialismo, servono politiche di crescita»
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Nei giorni scorsi a Lamezia Terme si è insediata la nuova direzione regionale che ha visto la partecipazione di tutti i referenti delle cinque province calabresi e i responsabili dei diversi dipartimenti, alla presenza del segretario regionale, Emilio de Bartolo, della vice segretaria federale Giovanna D’Ingianna e del presidente onorario sen. Nicodemo Filippelli e di Orlandino Greco.
Nuove nomine
Nell’occasione sono state ufficializzate le nomine dei nuovi vertici regionali e presentato il nuovo organigramma del Movimento che si appresta a diventare partito. L’organismo regionale è così composto: De Bartolo Emilio (Segretario regionale); Rita De Lorenzo (Vice segretaria reg. vicario); Pino Pascale (Vice Segretario regionale); Francesco De Cesare (Dip. Giustizia e Diritti); Mario Nocito (Dip. Transiz. Ecologica e Rapporti con le professioni); Giorgia Campanella (Dip. Welfare); Giovanni Greco (Dip. Ciclo integrato acqua e rifiuti); Rosalbino Cerra (Dip. Sanità); Andrea Renne (Dip. Turismo); Domenico De Paola (Dip. Cultura e Pubblica Istruzione); Salvatore La Porta (Dip. Internazionalizzione ed Emigrazione); Lucia Papaianni (Dip. Enti locali); Giovanni Fragale (Dip. Sviluppo Economico ed Aree interne); Antonio Di Virgilio (Dip. Rapporti Stato-Regioni e Autonomia differenziata); Franco Poerio (Dip. Infrastrutture); Raffaele Scicchitano (Dip. Attività Produttive); Pasquale Abenante (Dip. Agricoltura); Maria Elena Balbi (Dip. Donne); Louisiana Marchese (Dip. Giovani). A questi si aggiungono i segretari provinciali Annalisa Alfano (Cosenza), Leo Procopio (Catanzaro), Giancarlo Liberati (Reggio Calabria), Giovanni De Nisi (Vibo Valentia) e Giuseppina Scalzi (Crotone).
«Oggi la madre di tutte le battaglie è quella di colmare le distanze tra i territori più ricchi e quelli più poveri e su questa IdM ha posto le basi del proprio programma politico - si legge in una nota diramata alla fine dell'incontro - Chiedere più treni al Sud e Alta Velocità non è di destra o di sinistra, è semplicemente giusto, reclamare più spesa sociale al sud dove è 5 volte più bassa della media nazionale non è di destra o di sinistra ma è giusto, così come bloccare l’emorragia di giovani che lasciano il Sud per il Nord non è di destra o di sinistra ma è giusto».
L’obiettivo, per i militanti di Idm, è quello di «promuovere politiche di crescita esattamente dalla parte opposta alle fallimentari politiche assistenziali o nel migliore dei casi a modelli di sviluppo imposti dall’alto e contrari alla vocazione dei luoghi e dei territori. Significa opporsi con determinazione ad una classe politica che non agisce in nome e per conto del Sud ma per gli interessi dei partiti e delle loro segreterie romane».