La parlamentare calabrese ricorda che per l'opera «la conferenza dei servizi tra tutti gli enti coinvolti non sia ancora iniziata, manca la valutazione di impatto ambientale e gli espropri non sono stati ancora discussi»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Nel panorama degli slittamenti previsti dal nuovo Dl Pnrr dominano gli interventi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini. Rinvii del piano di messa in sicurezza di ponti, viadotti e tunnel, rinvii per il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali. Però quando si tratta di Ponte sullo Stretto non ci sono tagli né slittamenti che tengano: il ministro Salvini utilizza il Ponte come una marchetta elettorale. E la presidente Meloni, pur di conservare la poltrona, asseconda questa follia». Lo dichiara, in una nota, la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà.
«In un Paese che avrebbe necessità di un imponente piano di messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, - continua - dove mancano infrastrutture primarie in Calabria come in altre zone del Paese, Salvini ancora fantastica la costruzione di un Ponte che farebbe recuperare meno di mezz'ora rispetto alle 6 ore che si potrebbero ottenere potenziando le infrastrutture tra Roma e la Calabria, e tra Messina e il resto della Sicilia».
Il ministro delle Infrastrutture, secondo Scutellà, «fantastica su un inizio dei lavori nel 2024 nonostante la conferenza dei servizi tra tutti gli enti coinvolti non sia ancora iniziata, manca la valutazione di impatto ambientale e gli espropri non sono stati ancora discussi. Ma soprattutto, il progetto esecutivo - rileva - non è stato ancora approvato. Intanto il Mit per il Pnrr ha speso solo 6 miliardi su 39, e il governo si accontenta di festeggiare per la semplice rimodulazione del piano, o per l'incasso delle rate, è semplicemente ridicolo se poi queste risorse non vengono messe a terra».