Un sito web istituzionale, anzi il sito web istituzionale della Calabria, usato come la bacheca di una segreteria politica. Sulla homepage della Regione in questo momento ci sono tre news che parlano della stessa cosa: la carica dei 200 sindaci che avrebbero firmato un documento a sostegno del presidente Mario Oliverio e, implicitamente, della sua ricandidatura alla Regione. Un endorsement collettivo che sarebbe ormai arrivato a superare quota 234 adesioni, con numeri aggiornati quasi di ora in ora dal governatore o chi per lui.

 

Tutto molto bello. Ma sul sito della Regione si può? Probabilmente no, soprattutto a leggere la scritta che campeggia sulla pagina web: “La Regione dei cittadini”. Di tutti i cittadini, si spera. Anche di quelli che hanno un sindaco che ha deciso di non prestarsi a un’operazione dal sapore squisitamente elettoralistico, organizzata con la motivazione, anche questa impregnata di politica, di tracciare un bilancio delle cose fatte e di quelle da fare.

 

Ma anche se si volesse dare alla riunione un senso squisitamente istituzionale, giustificando con qualche difficoltà la sua comparsa in triplice copia sulla homepage del sito della Regione, non si comprende comunque che senso abbia il lungo elenco di nomi diligentemente allegati alle news. I sindaci che parteciperanno, infatti, sono “schedati” uno ad uno nei comunicati stampa della Regione e nei relativi articoli pubblicati sul sito, con tanto di indicazione del Comune amministrato. Di solito i partecipanti a un incontro pubblico, a meno che non siano i relatori, vengono elencati alla fine, non certo all’inizio. Salvo negli appuntamenti elettorali dove, appunto, si cerca di mettere al sicuro il risultato numerico con largo anticipo rispetto all’evento vero e proprio.

 

Insomma, ormai sembra davvero che sia stato mollato ogni freno inibitorio e la Cittadella si appresta a diventare sede del comitato elettorale del presidente che intende riprovarci a tutti i costi. A dire il vero, nessuna novità sotto il sole: la politica italiana ha sempre girato in questo modo e probabilmente continuerà a farlo. Ma salvare almeno le apparenze, evitando di usare uno strumento istituzionale per fini così di parte, renderebbe un po' più credibile quella dicitura, “La Regione dei cittadini”.