Il giorno dopo la lunga intervista del direttore Claudio Cerasa a Marina Berlusconi, il Foglio ha, in un certo senso, gettato la maschera. Ha raccolto una serie di dichiarazioni e reazioni alle parole della figlia del Cav che vanno da Calenda al Pd e l'intervista di ieri, senza troppi giri di parole, è diventata “l'agenda di Marina” .

D'altronde era evidente che la figlia di Berlusconi non ha parlato mica a caso e tutti i temi sono stati affrontati con meticolosità e competenza. Un esempio su tutti la posizione netta ed inequivocabile sull'Ucraina. Insomma l'intervista dettava una nuova linea politica per Forza Italia, disegnando un partito liberale, moderato ed europeista; attento ai diritti civili, critico verso il trumpismo della Meloni. Quanto basta per scatenare un dibattito politico di un certo livello.

Ma quello che salta agli occhi è il silenzio assordante che si è registrato in Calabria che sembra confermarsi come il deserto della politica. Cosa ne pensano gli esponenti del centrodestra calabresi sull'Europa, sui diritti civili, sul mercato? Chissà. Non c'è stato né un parlamentare né un consigliere regionale che abbia commentato le parole della Berlusconi. Anzi uno c'è stato, ovvero il consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano , che ieri ha scritto un post sui social. Ha pubblicato l'articolo de “Il Foglio” e ha scritto “Per un centro repubblicano, europeista e decisionista. Noi ci siamo”. Normale vista la reazione del leader del suo partito, Carlo Calenda che ha commentato con grande favore l'intervista. Per il resto silenzio assoluto. Non si sa cosa ne pensino i forzisti calabresi di questa nuova linea. Però ci sono silenzi e silenzi. Se appare normale quello del deputato Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale degli Azzurri calabresi, vista la sua vicinanza al segretario nazionale Antonio Tajani, non così quello di Roberto Occhiuto.

Non solo e non tanto per il suo ruolo nazionale di vicesegretario vicario del partito, ma anche perché in passato, soprattutto sul tema dei diritti, non ha perso occasione per intervenire . Ad esempio dopo la prima uscita di questa natura di Marina Berlusconi sul Corriere della Sera, Occhiuto interviene subito nel darle ragione sulla necessità di una maggiore attenzione ai diritti civili da parte del partito. Oggi invece nemmeno una parola, neanche un post.

Siccome tutto si può dire ad Occhiuto tranne che sia distratto rispetto al dibattito nazionale, come va interpretato politicamente questo silenzio?