Clima disteso alla prima delle due giornate di assemblea regionale del Partito Democratico. Nel cuore della Sila il gotha del Pd si è dato appuntamento per un confronto a 360 gradi anche in virtù delle recenti sconfitte elettorali maturate nelle recenti amministrative, in particolare a Crotone e Cosenza. Tanti volti noti, a cominciare da quello del sottosegretario Marco Minniti, alle parlamentari Stefania Covello ed Enza Bruno Bossio. Presente il presidente della Regione Oliverio insieme ad una nutrita pattuglia di consiglieri regionali. Non c'era Giuseppe Aieta, com'è noto si è autosospeso dal partito per le questioni legate alla sanità ed al ruolo che in questo ambito deve recitare l'ospedale di Cetraro. I lavori sono cominciati poco dopo le 17 e sono entrati nel vivo con la relazione del segretario regionale Ernesto Magorno. Un discorso ad ampio spettro quello del deputato, che ha parlato dei temi locali e nazionali, ma soprattutto della necessità di rinsaldare le fila del partito «l'unico partito esistente in Italia – ha detto – L'unico in cui si discute e ci si confronta. Ed il confronto è una ricchezza». Sul governo regionale ha aggiunto: «Mario Oliverio sta operando bene in un contesto difficile, ma ora bisogna accelerare. Sulla sanità - ha detto ancora - confermiamo la nostra linea sui commissari. Oggi però si parla del Pd calabrese, un partito che deve essere inclusivo. Non prendiamo lezioni dai Cinque Stelle e non abbiamo bisogno delle loro inutili manifestazioni come quella di Reggio Calabria. Proprio a Reggio Calabria, tra l'altro - ha annunciato Magorno - si terrà la festa dell'Unità regionale. Il Governo Renzi – ha proseguito Magorno spostando l'attenzione sulla politica nazionale - ha messo davvero la Calabria al centro della sua azione, ma noi deputati calabresi dobbiamo fare di più per una regione che purtroppo resta la Cenerentola del Paese. Il Pd deve ripartire dal basso, dai circoli, dalle segreterie locali, ascoltando i calabresi. Abbiamo bisogno di meno correnti e più partito e di una discussione collettiva. C'e' bisogno -di un confronto continuo e costante e di decidere insieme. I sindaci siano parte del Direttivo dei circoli. Bisogna essere aperti e coinvolgere. Lunedì alle 12 presenterò la mia segreteria. Il problema - ha concluso - non è il segretario regionale, ma una classe politica che pensa a conservare lo status quo invece di dare spazio alle migliori energie».

 

Salvatore Bruno