Nell'Aula di Palazzo Madama la chiama dopo le dichiarazioni di voto dei capigruppo era iniziata intorno alle 20.20
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Il Senato ha approvato la mozione di fiducia al governo Meloni con 115 sì, 79 no, 5 astenuti. Nell'Aula di Palazzo Madama la chiama per il voto era iniziata intorno alle 20.20. Nel pomeriggio al termine del dibattito al via la replica del presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Il discorso di replica di Giorgia Meloni
«Ringrazio tutti i senatori che sono intervenuti per un dibattito franco, rispettoso e soprattutto composto». Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in sede di replica al dibattito di fiducia in Senato.
Dagli interventi oggi al Senato sono anche emerse diverse criticità e «sono emerse le scarse risorse che disporremo» per affrontare le emergenze. "Emerge una realtà, gli interventi ci aiutano a fare una grande operazione di verità sulle condizioni dell'Italia che ereditiamo anche da chi ci accusa". Lo ha detto Giorgia Meloni nella sua replica al Senato.
«Forse è un racconto piu sincero di quanto è stato fatto in altri tempi in cui si sbandierava e si brindava per l'abolizione della poverta: è bene che gli italiani sappiano le condizioni che ereditiamo». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica al Senato. «A maggior ragione con risorse limitate devi scegliere una strada, dove vuoi andare e poi ragioni sui provvedimenti concreti». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica dopo la discussione sulla fiducia al Senato. Per questo «io e Fdi abbiamo scelto di non fare mai parte di maggioranza arcobaleno, distoniche». Prima, a aggiunto, bisogna vedere «dove vogliamo andare, dare una visione e poi fare calare da quella visione i provvedimenti».
«Tutto quello che si può fare contro la speculazione siamo pronti a farlo». Lo dice la premier Giorgia Meloni in replica al Senato in occasione della fiducia al governo parlando della crisi energetica. «Servono misure che nel medio-termine liberino l'Italia da una dipendenza energetica inaccettabile. penso all'estrazione di gas naturale, Penso che le risorse nazionali vadano utilizzate come chiede l'Europa. Poi estraggono altre nazioni e non è che il gas estero inquina di meno». Lo ha detto Giorgia Meloni nella sua replica al Senato. «Non possiamo pensare di demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi. Non ci renederemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima» ha detto la presidente del Consiglio.
«Non possiamo pensare di demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi. Non ci renederemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica al Senato.
«Se non partiamo dal taglio del cuneo fiscale i salari saranno bassi comunque e voi questo taglio non lo avete fatto. E stata fatta una scelta diversa che ha impattato meno. Impegno arrivare progressivamente a un taglio fiscale di cinque punti. Due terzi ai lavoratori, un terzo alle aziende. Naturalmente ha un costo rilevante ed è un impegno di medio-termine». Lo ha detto Giorgia Meloni nella sua replica al Senato. «Il contrasto al lavoro povero è per tutti noi una priorità, ma capiamoci su come combatterlo. Io penso che il salario minimo legale rischi di non essere una soluzione ma uno specchietto per le allodole perchè sappiamo tutti che gran parte dei contratti di lavoro dei dipendenti è coperto dai Contratti nazionali che già prevedono salari minimi. Allora il problema per me è estendere la contrattazione collettiva. Ma perchè in Italia i salari sono così bassi? Perchè la tassazione è al 46%. Per questo serve un taglio (di 5 punti, ndr) del cuneo fiscale». Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in sede di replica al dibattito di fiducia.
«Vado random da un tema all'altro ma cerco dare risposte. Tetto al contante. In questi anni abbiamo assistito a una discussione ideologica, collegandolo al tema dell'evasione fiscale. Lo dirò con chiarezza, non c'è correlazione fra l'intensità del limite al contante e la diffusione dell'economia sommersa. Ci sono paesi in cui il limite non c'è e l'evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan. ministro dei governi Renzi e Gentiloni, governi del Pd» dice Meloni. «Confermo che metteremo mano al tetto al contante», che tra l'altro, «penalizza i più poveri», come emerge anche dai richiami «alla sinistra da parte della Bce». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica dopo la discussione sulla fiducia al Senato, sottolineando anche che da un lato «rischia di non favorire la nostra competitività» visto che paesi come Austria o Germania non ce l'hanno.
«Il cronoprogramma delle spese del Pnrr prevedeva al 31 dicembre di quest'anno avremmo speso 42 mld. Nel Def di aprile scorso il dato è stato aggiornato a 33,7 mld. Nella nota di aggiornamento del Def, prevede per il 2022 21 miliardi, meno della metà. È andato tutto bene? Forse no. Per questo ci carichiamo la responsabilità di dare anche velocità all'attuazione del Pnrr». Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in sede di replica al dibattito di fiducia in Senato. «Se potete mostrarmi quando mai io abbia detto che volevo stravolgere il Pnrr vi sarò grata. Abbiamo detto una cosa chiara, non abbiamo mai detto che lo volevamo riscrivere ma che in base all'articolo 21 del Next generationEU sono consentiti aggiustamenti sulla base di scenari che dovessero cambiare». Lo dice la premier Giorgia Meloni in replica al Senato in occasione della fiducia al governo. E quando è stato scritto il Pnrr, ribadisce Meloni, «non c'era ancora la guerra, i prezzi delle materie prime non erano così alti. È lecito ragionare se tutte le rirose e su quali siano gli interventi più efficaci in questo tempo o no?». Il rischio è che le «gare vadano deserte e così le risorse non siano messe a terra», conclude.
«L'unica possibilità, da che mondo è mondo, per favorire i negoziati nei conflitti è che ci sia un equilbiro. A meno che mi vogliate dire che la pace si ottiene con la resa, la pace si ottiene proseguendo con il sostegno all'Ucraina, consentendole di difendersi». Lo dice la premier Giorgia Meloni in replica al Senato in occasione della fiducia al governo. «Ho grande stima della nazione che vado a governare, però pensate che la posizione che l'Italia decide di tenere sulla situazione in Ucraina, se l'Italia si voltasse dall'altra parte - e io non lo farò mai - barattando la sua posizione per la propria tranquillità, cosa farebbe l'occidente? La stessa cosa! Non cambierebbe dunque l'esito per l'Ucraina, ma l'approccio che altri avranno su di noi, sulla nostra credibilità, affidabilità anche sul piano commerciale». Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in sede di replica al Senato ricordando che «il nostro volume di esportazione con la Russia è più o meno dell'1% mentre con il resto dell'occidente più o meno dell'80%. Ciò che decidiamo sull'Ucraina - ha concluso - decidiamo del destino dell'Italia».
Appello all'opposizione: «Noi abbiamo fatto sempre un'opposizione molto franca, credo che il dibattito sia il sale della democrazia. Credo che diverse volte si è potuto contare sul sostegno di FdI. Ci chiesero, quando votammo sulla riduzione dei parlamentari, "cosa vi aspettate in cambio?". Niente, perchè la condividiamo. E questo coraggio e questa lealtà che posso chiedere all'opposizione, che si possa parlare nel merito, che non si facciano dibattito ideologici. Mi auguro che vogliate valutare i provvedimenti nel merito e valutare se votarli o meno». Lo ha detto Giorgia Meloni nella sua replica al Senato.
L'intervento di Renzi
«Se la maggioranza vorrà sfidarci sull'elezione diretta del presidente del consiglio, quello che noi abbiamo chiamato il sindaco di Italia, noi ci saremo. Il punto fondamentale è che se c'è un'apertura sulle riforme costituzionali un no a prescindere è sbagliato». Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, nelle dichiarazioni di voto alla fiducia al governo, in corso al Senato.
L'intervento di Mario Monti
«Condivido molte delle linee programmatiche da lei esposte, anche se alcune sono assai diverse dalle mie. Mi rallegro ma ho bisogno di essere convinto dai fatti. Per qesto oggi mi asterrò e valuterò provvedimento per provvedimento», ha detto il senatore.
L'intervento di Maria Stella Gelmini
«La nostra non sarà un'opposizione ideologica, ma sul merito. Vogliamo fare un'opposizione repubblicana. C'è chi vuole fare una battaglia sui nomi, noi no, la vogliamo fare sui fatti». Così Maria Stella Gelmini, senatrice del Terzo polo che ha fatto i complimenti alla Meloni per essere diventata la prima donna premier e le augura buon lavoro, ma annuncia anche un'opposizione «senza sconti».
L'intervento di Stefano Patuanelli
Nelle dichiarazioni programmatiche della premier Meloni «ci sono troppe cose non dette, o dette senza dire e molte contraddizioni». Lo ha detto Stefano Patuanelli (M5s). «Per esempio - ha proseguito l'ex ministro - come si fa a stare con Orban in Europa e allo stesso tempo chiedere la solidarietà europea sul price cap».
L'intervento di Francesco Boccia
«Facciamola pure questa Commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid per fare un'analisi di quanto accaduto in Italia durante la pandemia, ma allora si parli di tutto, anche delle responsabilità delle Regioni del Nord», le parole di Francesco Boccia del partito Democratico.
Licheri critica Crosetto e il centrodestra fischia
L'aula del Senato si è accesa per qualche istante allorché Ettore Licheri, di M5s, ha criticato la scelta di affidare il ministero della Difesa a Guido Crosetto. «Lei (rivolgedosi a Meloni) ha deciso di strafare nominando Crosetto ministro della Difesa», parole che hanno spinto alcuni senotori del centrodestra a commentare rumorosamente. «Quello che ieri era il più grande lobbista dell'industria delle armi - ha insistito Licheri - oggi starà nel posto dove si fanno gli appalti per quelle industrie. Questo non è da governo del centrodestra, ma da Repubblica delle banane».
L'intervento di Ilaria Cucchi
«Non voterò la fiducia. Ma vi invito a tenere in considerazione le mie parole». Lo ha detto in Aula in Senato Ilaria Cucchi (Avs). «Mi chiamo Ilaria Cucchi - ha esordito - e voi tutti sapete chi sono. Conoscete la mia storia. Mio fratello Stefano è stato ucciso a suon di botte morendo poi, dopo sei giorni, nelle mani dello stato passando attraverso la custodia indifferente e cinica di oltre 140 pubblici ufficiali». Cucchi ha incentrato buona parte del suo intervento sul tema delle carceri, «dove lo Stato è fin troppo spesso assente, ed uso un eufemismo».
Le parole di Licia Ronzulli
«Ci hanno voluto rappresentare divise e invece noi combatteremo insieme le battaglie per il nostro paese». Lo ha detto la Capogruppo di FI al Senato Licia Ronzulli intervenendo nell'Aula del Senato sul voto di fiducia al Governo rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni che ha smesso di scrivere per ascoltarla e l'ha guardata sorridendo.