A Palazzo Campanella un'iniziativa in collaborazione con il Coordinamento nazionale. Comite: «Abbiamo una percentuale di successo pari quasi al 99%»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La Regione Calabria attraverso l'istituzione del difensore civico regionale ha compiuto passi significativi verso il rafforzamento della tutela dei diritti dei cittadini, con l’auspicio di farlo diventare parte integrante del patrimonio culturale e della nostra comunità. Quindi una figura non più percepita come una prerogativa di pochi ma come un valore condiviso e sentito di tutti.
«Il difensore civico vuole essere un ponte tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Colui che facilita il cittadino quando incontra un muro nei confronti di un'azione o di un diritto di un momento della propria vita, quando si rivolge a un ufficio della pubblica amministrazione e noi non facciamo altro che facilitare e accorciare la distanza tra il cittadino e l'ente di riferimento, cercando di dare risposte puntuali, concrete al cittadino».
A dirlo è Marino Fardelli, presidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici delle Regioni e delle Province Autonome, nonché difensore civico del Lazio, nel corso dell’incontro promosso dal Consiglio regionale della Calabria su “Difesa civica e partecipazione attiva: la Regione Calabria protagonista”, tenutosi questa mattina nella sala Monteleone di Palazzo Campanella. Un appuntamento sentito e atteso da addetti ai lavori e non per riflettere sull'importanza cruciale del ruolo del Difensore civico nella tutela dei diritti dei cittadini e per riaffermare l’impegno verso «una Calabria sempre più giusta, inclusiva e partecipativa» ha detto invece il segretario questore del Consiglio Salvatore Cirillo in rappresentanza del presidente Filippo Mancuso. «La difesa civica – ha continuato - rappresenta un pilastro fondamentale del nostro sistema democratico. Il difensore civico svolge una funzione insostituibile nell'assicurare che i diritti dei cittadini siano rispettati e che la pubblica amministrazione operi con trasparenza equità ed efficienza».
Tuttavia la figura del Difensore civico paga ancora lo scotto di una non precisa ed esaustiva conoscenza presso la cittadinanza di questa istituzione gratuita. «Non è conosciuta – incalza Fardelli - e allora momenti come questo messo in campo dal Consiglio regionale della Calabria aiutano a far conoscere questa istituzione. Noi veniamo ancora prima del Tar e prima del giudice di pace. Il difensore civico non è un giudice. Ma facilita con una mediazione questo problema che il cittadino ha quando incontra durante il proprio percorso di vita, difficoltà nei rapporti con la pubblica amministrazione».
«Svegliare la pubblica amministrazione», quando c'è un problema è quindi il fine secondario. Lo scotto della poca conoscenza della figura del Difensore civico è però duplice se si pensa che fino ad oggi «le Regioni non hanno mai voluto anche per scelta politica investire sul difensore civico». Per Fardelli da questo punto di vista la Calabria anche se in ritardo si è messa al passo coi tempi e, nonostante vi fosse una legge regionale datata di più di venti anni, in cui la figura del difensore civico non è stata mai istituita, oggi la annovera tra i suoi garanti».
Nella nostra regione, il ruolo del Difensore civico è rappresentato da Ubaldo Comite che spera, anche con l’evento di oggi, che possa essere l'inizio per far parlare sempre più in maniera positiva alla nostra regione. Per Comite, del resto, «il difensore civico deve farsi portatore di quella che è la difesa partecipativa. Essere non tanto l'avvocato, perché non ci vogliamo sostituire a nessuno, quanto piuttosto affiancarci per rafforzare la trasparenza anche in virtù di quelli che sono i nuovi principi di aziendalizzazione della pubblica amministrazione, quindi efficienza, efficacia e perché no anche economicità».
Il difensore civico, spiega Comite, serve anche a far diminuire il contenzioso nei tribunali. In tal senso la Regione Calabria in questo primo anno di attività ha mosso passi da gigante a partire dagli stessi uffici regionali che si sono dimostrati collaborativi con la difesa civica smaltendo un notevole carico di lavoro che giaceva all'interno degli uffici.
«Sono pervenute un centinaio di istanze. Abbiamo una percentuale di successo pari quasi al 99%, la maggior parte delle quali pervengono da enti locali, i comuni, e in secondo luogo dagli uffici dei dipartimenti della Regione Calabria, quindi agricoltura, lavori pubblici, che hanno risposto positivamente ad un ad una serie di pratiche che giacevano da parecchio tempo per mancanza di interlocuzione».
Sono quindi i cittadini a rivolgersi al Difensore civico, «con istanze che possono andare dal certificato di morte fino a una prenotazione presso un'azienda ospedaliera, oppure un accesso agli atti generalizzato che riguarda un lavoro pubblico, una cartella esattoriale, una semplice bolletta. Il panorama e le competenze del Difensore civico sono tante, e vanno sempre arricchendosi perché il difensore civico rientra anche all'interno del novero della trasparenza digitale e della digitalizzazione».