Dopo la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge recante “Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria”. Fortemente voluto dal ministro della salute, Giulia Grillo, il provvedimento è stato emanato alla luce della «straordinaria necessità e urgenza di prevedere, allo scopo di tutelare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA)  nonchè – si legge – per garantire il fondamentale diritto alla salute». Si tratta quindi di «misure eccezionali, volte anche alla risoluzione delle riscontrate, gravi inadempienze amministrative e gestionali, per la Regione Calabria, supportando l’azione commissariale di risanamento del servizio sanitario regionale, accertati il mancato rispetto degli obiettivi economico-finanziari previsti dalla cornice programmata nell’ambito dei programmi operativi, il mancato raggiungimento del punteggio minimo previsto dalla griglia dei livelli essenziali di assistenza, nonchè rilevanti criticità connesse alla gestione amministrativa, più volte riscontrati, da ultimo, dai Tavoli di verifica degli adempimenti e dal Comitato permanente per la verifica dei LEA nella seduta congiunta del 4 aprile 201».

 

La decisione di ricorrere al provvedimento anche «ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di adottare misure in materia di carenza di personale sanitario, di formazione sanitaria, di carenza di medicinali e altre misure, tutte volte a garantire e a promuovere la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e ad assicurare una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale nonchè una migliore erogazione delle prestazioni, rispondendo in maniera sempre più adeguata alle esigenze dell’utenza».


La prima conseguenza è che questa mattina verranno dichiarati decaduti tutti i commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi come recita l’articolo 3 del provvedimento: «Quando risulti nominato dalla Regione, in luogo del direttore generale, un commissario regionale che, a qualsiasi titolo, ne svolge le funzioni, questi decade alla data di entrata in vigore del presente decreto».

 

Intanto la Regione nell’ultimo Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno per impegnare il presidente del Consiglio regionale e il presidente della giunta ad attuare ogni iniziativa finalizzata «a non rendere operativo il decreto Calabria in materia sanitaria che non permette di assicurare la continuità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie concernenti i livelli essenziali di assistenza».

Secondo quanto sostenuto nell’odg «il decreto viola l’autonomia della Regione sancita dalla Carta Costituzionale modificando norme ordinatorie attuative dell’art. 120, comma 2, (legge 131/2013), oltre alla presunta incostituzionalità con gli articoli 2,3 e 5 della Costituzione e con l’art. 77 in riferimento alle condizioni di necessità ed urgenza richiamate nel decreto».

 

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