Non c’è solo la norma che limita la potenza delle centrali a biomasse all’interno dei Parchi nazionali ovvero la norma sulla centrale del Mercure. L’amministrazione regionale targata Roberto Occhiuto di certo non ha un rapporto pacifico con il Governo nazionale con buona pace della filiera istituzionale e dell’omogeneità di colore politico delle due amministrazioni.

D’altronde è stato lo stesso Occhiuto ad ammetterlo dopo l’impugnativa della norma da parte del Governo, fra l’altro su iniziativa di un esponente del suo stesso partito ovvero Pichetto Fratin. «Non è la prima volta che il governo impugna norme approvate dal Consiglio regionale. Ogni volta che lo ha fatto, nonostante sia un governo del mio stesso colore politico, noi ci siamo opposti davanti alla Corte costituzionale. A volte abbiamo vinto, come è successo per le due leggi sugli Ncc, ci opporremo anche questa volta. Per quanto mi riguarda rimango assolutamente convinto che nel parco più bello d'Europa una centrale elettrica a biomasse non ci dovrebbe stare, mi sembra una considerazione elementare».

Ci siamo incuriositi e spulciando gli archivi del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie abbiamo scoperto che da inizio legislatura il Governo ha impugnato ben sette volte leggi o pezzi di leggi regionali.

Molte? Poche? Per avere un'idea basti pensare che nello stesso periodo di riferimento le leggi della Regione Basilicata (anch’essa governata da Forza Italia) impugnate dal Governo sono state esattamente zero.

Va considerato che molte leggi sono legate a operazioni contabili obbligatorie relative ai bilanci. Allora è evidente che in Calabria abbiamo un problema sulla qualità della produzione legislativa.

Le opposizioni in realtà da tempo lamentano il fatto che diverse proposte di legge vengano catapultate direttamente in aula senza prima passare dalle competenti commissioni. Dall’altro canto lo stesso Occhiuto ha posto la fiducia sul disegno di legge di riforma dei Consorzi di Bonifica e minacciato le dimissioni nel caso in cui l’aula avesse modificato la norma Laghi sulla Centrale del Mercure. Insomma il dibattito in Consiglio regionale non sempre è stato sereno.

Naturalmente bisogna considerare anche il rovescio della medaglia. Governare la Calabria non è cosa semplicissima alla luce dei tanti problemi che l’affliggono e Roberto Occhiuto ha detto a chiare lettere che non ha paura di metterci la faccia anche approvando provvedimenti impopolari e forse sopra le righe a giudicare dagli interventi del Governo.

Ma vediamo nel dettaglio che tipo di norme sono state impugnate dal Governo.

L’ultima l’abbiamo già citata ed è l’articolo inserito nella legge 36 del 26/11/2024 e che prevede la limitazione a 10 Mw delle centrali a biomasse presenti nei parchi nazionali. Impugnato anche il secondo comma che impone a tutti gli impianti di attenersi, entro sei mesi, alla prescrizione.

Altre due leggi le ha citate lo stesso Occhiuto e riguardano le famose 300 licenze per Ncc ideate per stimolare la mobilità turistica in Calabria.

Altre tre leggi riguardano invece il comparto sanità. La prima sono le attività ambulatoriali dedicate ad attività di screening per fibromialgia; la seconda riguardano le norme sull’istituzione del registro tumori e la terza una serie di misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria della regione. Naturalmente sull’impugnativa di queste leggi pesa molto il fatto che la Calabria nel comparto è commissariata da 14 anni.

L’ultima legge impugnata è quella dello scorso 8 luglio in materia di forestazione e che riguarda l’inquadramento contrattuale di parte del personale di Calabria Verde.

Insomma c’è un bel po’ di materia per il presidente Filippo Mancuso, per riflettere sulla produzione legislativa di questo Consiglio regionale.