Elly Schlein alla fine ha detto stop. Stanca dei colpi bassi che Giuseppe Conte le tira quasi continuamente, ieri ha detto che di campo largo non ne vuole sentire parlare più. Almeno fino alle Europee che sono la causa principale delle fibrillazioni fra le parti. Ognuno per conto suo fino al voto di giugno quindi, poi si vedrà. Perché l’altra cosa che la segretaria ha detto durante l’incontro presso la sede della stampa estera è che il campo largo, qualsiasi cosa esso sia, non è morto.

Capire adesso cosa succederà dopo il voto però non è facile perché il vero nodo è la conquista della leadership della coalizione a cui Conte aspira in modo evidente. In quest’ottica non è detto che il risultato delle Europee possa essere risolutivo: se il M5s dovesse sorpassare il Pd il problema esploderebbe, ma accadrebbe lo stesso anche in caso contrario. Se i grillini dovessero avere una debacle elettorale Conte farebbe ancora di più di tutto per distinguersi dal Pd ed erodergli consenso.

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Discorsi questi che in Calabria non sembrano attecchire. Anzi. Mentre nel resto del Paese si litiga qui le parti sembrano andare d’amore e d’accordo. Per la prima volta, sia pure con esito infelice, hanno corso insieme alle regionali. Governano insieme a Cosenza e Catanzaro, si sono ritrovati a Vibo Valentia sul candidato espresso dal Pd e a Corigliano Rossano hanno deciso di puntare entrambi sul candidato civico Flavio Stasi. Certo l’accordo non è stato facile, in qualche occasione il partito regionale ha dovuto smentire la volontà dei circoli locali (almeno quelli che sono rimasti in piedi), ma in nome dell’alleanza il segretario Irto ha fatto di tutto per mantenere in piedi l’intesa. Su questo ha avuto una grossa mano anche dalla deputata Anna Laura Orrico la quale, anche se ha chiesto al segretario più coraggio nel rinnovamento del partito, continua a dialogare soprattutto con il gruppo dem al Consiglio regionale come ha ricordato il capogruppo Mimmo Bevacqua, durante la trasmissione di Antonella Grippo “Perfidia”.

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Uno dei motivi della tenuta dell’accordo è che entrambi i partiti regionali guardano con disincanto le Europee, consapevoli che individuare una candidatura vincente è una missione impossibile. Il M5s ha sacrificato sull’altare del doppio mandato l’esperta europarlamentare cosentina Laura Ferrara, il Pd calabrese non esprime un europarlamentare dai tempi di Mario Pirillo. Colpa della scarsa densità demografica della Calabria che la vede penalizzata rispetto ai candidati campani o pugliesi. Allora mentre la Schlein continua a sfogliare la margherita sui candidati alle Europee nella circoscrizione Sud, qui si preferisce lavorare sui territori e fare massa critica contro un centrodestra che al momento sembra un rullo compressore.

Dal 19 al 21 ci sarà la conferenza programmatica del Pd a Soveria Mannelli. Dovrebbe venirne fuori un programma alternativo per la Calabria a quello di Occhiuto con una serie di proposte su sanità e infrastrutture prima di tutto. In Calabria scenderanno diversi big del partito, a partire dalla giornalista Lucia Annunziata, testa di serie alle prossime Europee al Sud. Anche i grillini locali hanno detto che parteciperanno ai lavori. Per adesso quindi il campo si continua ad arare. Quanto sarà largo lo si vedrà con il tempo.