«Ormai è passato più di un mese da quando il senatore Giuseppe Mangialavori ha chiesto a tutte le forze politiche del consiglio comunale di Vibo Valentia di fare chiarezza una volta per tutte. Purtroppo, ad oggi questa richiesta di trasparenza e di responsabilità politica non ha sortito effetti considerato che nessuna forza politica fino ad adesso ha manifestato l'intenzione di sedersi ad un tavolo programmatico con il sindaco». Così il gruppo consiliare Liberali per Vibo in un comunicato.


«Il futuro di questa esperienza amministrativa – prosegue - continua perciò a rimanere avvolto in una nebulosa. Di fronte a questo stato di incertezza, a questa paralisi politica che indigna ogni giorno di più i cittadini di Vibo Valentia, stupisce oltremodo l'atteggiamento di un gruppo – oggi parte della minoranza, dopo essere stato, pochi mesi fa, espressione della maggioranza – che chiede, con sprezzo del ridicolo, la fine di questa esperienza amministrativa».


Il gruppo ha voluto ricordare che «la formazione politica che avanza simili richieste è la stessa che non ha inteso firmare la mozione di sfiducia all'amministrazione comunale presentata dalle altre forze d'opposizione. Assistiamo, insomma, al gioco delle tre carte applicato alla politica, dal momento che quello stesso gruppo – che aveva criticato modi e forme della prima “sfiducia” – non ha nemmeno accolto l'invito di presentare autonomamente un'altra mozione, che sarebbe stata poi firmata dalle altre forze politiche che chiedono la fine anticipata della consiliatura».


«Dal canto nostro – incalzano i Liberali per Vibo -, crediamo sia arrivato il momento di agire con responsabilità e decisione e di dare seguito alle richieste già avanzate dal senatore Mangialavori. In virtù di queste premesse, abbiamo presentato una richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale. Un appuntamento che servirà a verificare se esistano o meno le condizioni per fare andare avanti questa esperienza amministrativa. Noi siamo pronti a essere consequenziali rispetto a quanto emergerà nel corso della prossima assise» conclude il comunicato.